Omaggio alla Catalogna
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Materiale linguistico moderno

Orwell, George <1903-1950>

Omaggio alla Catalogna

Titolo e contributi: Omaggio alla Catalogna / George Orwell ; traduzione di Giorgio Monicelli

Pubblicazione: Milano : A. Mondadori, 1993

Descrizione fisica: XVI, 251 p. ; 20 cm

ISBN: 88-04-37078-5

Data:1993

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Nomi: (Editore)

Soggetti:

Classi: 946.081092 Storia di Spagna. 1931-1939, Guerra civile. Persone [22]

Luoghi: Milano

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 1993
Testi (105)
  • Genere: saggi

Sono presenti 8 copie, di cui 1 in prestito.

Biblioteca Collocazione Inventario Stato Prestabilità Rientra
Castel Goffredo XX 823.9 ORW GEO CG-35921 Su scaffale Prestabile
Gazoldo degli Ippoliti XX 823 /8 ORW GEO GI-16317 Su scaffale Prestabile
Porto Mantovano XX 946.08 ORW OMA PA-3213 Su scaffale Prestabile
Ponti Sul Mincio XX 824 /8 ORW Geo PM-1125 Su scaffale Prestabile
Poggio Rusco XX 824 /8 ORW PR-18327 Su scaffale Non disponibile
San Giorgio Bigarello - Sede Centro Culturale A N ING ORW OMA SG-5187 Su scaffale Prestabile
Sermide XX 824 /8 ORW SM-18971 In prestito 01/09/2022
Viadana - Biblioteca Comunale "Luigi Parazzi" A ND 946.081 ORW VD-54305 Su scaffale Prestabile
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George Orwell partecipò alla Guerra di Spagna in qualità di miliziano del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista), partito quindi di sinistra, ma decisamente antistalinista. Pertanto, la sua narrazione è il frutto dell’esperienza maturata, che se non ha una valenza generale per questo conflitto, tuttavia comprende una disamina approfondita dei contrasti, spesso violenti, esistente nella variegata compagine antifascista. Come testimonianza dell’aspetto bellico sono rimasto sorpreso per quanto risulti diverso da quello descritto in romanzi sullo stesso teatro di guerra, uno per tutti Per chi suona la campana di Ernest Hemingway. Infatti vi è descritta una campagna statica, in trincee, simile a quella della Prima Guerra Mondiale, con l’unica differenza, non da poco ovviamente, rappresentata dalle rare occasioni di scontri e quindi con perdite limitatissime. Con ogni probabilità ebbe occasione di operare in un settore del fronte relativamente quieto, ma se il pericolo di restare ucciso era tutto sommato modesto, per il resto c’erano tutti i problemi della guerra di posizione, la cui descrizione è veramente pregevole. La pioggia incessante, il fango che rende difficile camminare, la promiscuità in ricoveri di fortuna, la scarsità delle armi e delle munizioni, il vestiario inadeguato e ridotto a brandelli, la compagnia certamente non desiderata di topi e pidocchi sono un palcoscenico dove di importante dal punto di vista bellico non accade nulla, così che fra i miliziani regna la noia nell’attesa dell’avvicendamento che li porterà nelle retrovie a Barcellona. Il tanto sospirato riposo nella capitale della Catalogna non si rileverà però tale, perché scoppia quella che appare una rivoluzione e invece è il tentativo di prendere il potere dei comunisti stalinisti per niente favorevoli alla rivoluzione permanente che vorrebbero gli anarchici. Dagli scontri, in verità di modesta entità, Orwell esce indenne, ma ritornato al fronte viene colpito alla gola da una pallottola, che gli impedirà a lungo di parlare e gli imporrà una lunga convalescenza, resa complicata anche dal fatto che, abolito il POUM, i comunisti gli danno la caccia, tanto che con notevole difficoltà troverà riparo e salvezza all’estero.
Al di là della narrazione dell’esperienza maturata di particolare rilievo è l’analisi svolta della situazione e del voltafaccia dei comunisti che non esitarono, per liberarsi del POUM, di arrivare ad accusarlo di connivenza con le forze franchiste, insomma di essere una quinta colonna fascista volta a impedire quella rivoluzione che i comunisti stessi volevano invece fermare. Per far questo non esitarono a corrompere giornalisti di testate estere, una tecnica di disinformazione che è una costante prima dei sovietici e poi dei russi.
Omaggio alla Catalogna costituisce pertanto uno dei più importanti reportage sulla guerra civile in Spagna e per Orwell una presa di coscienza che lo porterà a un rifiuto netto di ogni totalitarismo.
Imperdibile.

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