Trovati 15 documenti.
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Roma : EPC, 2017
Abstract: L'Unione europea si trova oggi dinanzi a "sfide senza precedenti" determinate da una maggiore importazione di energia, dalla scarsità delle risorse energetiche, oltre che dalla necessità di limitare i cambiamenti economici e di superare la crisi congiunturale: per far fronte efficacemente a tali sfide, l'efficienza energetica rappresenta uno strumento insostituibile, contribuendo a migliorare la sicurezza di approvvigionamento dell'Unione ed a ridurre le emissioni degli agenti inquinanti. Nello scenario delineato dal legislatore europeo, alla pubblica amministrazione e alle imprese è attribuito un ruolo da attori comprimari: pur nella diversità delle funzioni, ambedue i soggetti sono chiamati a farsi attuatori delle pratiche di risparmio energetico, stimolando la trasformazione congiunturale del mercato verso prodotti, edifici e servizi più efficienti. Il volume si propone, quindi, di essere una sintetica mappa per la pubblica amministrazione e per le imprese, non solo per orientarsi nell'articolata trama di norme e procedure in materia di efficienza energetica, ma anche per cogliere le opportunità, in termini di crescita e di sviluppo, che inscindibilmente si ricollegano a tali sfide energetiche.
LUISS University Press, 2022
Abstract: Con la guerra in Ucraina, il tema della dipendenza energetica dalla Russia è tornato con prepotenza nel dibattito pubblico. Le ripercussioni e i rischi immediati per la sicurezza del sistema energetico europeo e nazionale impongono una riflessione profonda sull'uso geopolitico dell'energia e, in generale, sugli scenari di instabilità e incertezza che si apriranno. Come siamo arrivati a questo punto, intrappolati nella rete dei gasdotti? In questo volume, Leonardo Bellodi offre una panoramica di ampio respiro, facendo chiarezza sulle ragioni storiche, politiche ed economiche che hanno spinto l'Europa lungo le rotte del gas durante e dopo la Guerra fredda. A partire da alcuni documenti desecretati, dalle scrivanie della CIA e delle cancellerie europee, passando per il quartier generale di Gazprom, Bellodi ci racconta le "guerre del gas" fino alla resa dei conti con la visione di Vladimir Putin: ricostruire la grandezza della Russia facendo dell'uso strategico delle sue risorse naturali la sua leva di potere nella geopolitica contemporanea.
Libreria editrice vaticana, 2022
Abstract: Analisi puntuale e documentata della situazione economico-finanziaria attuale e delle possibilità concrete di realizzare la transizione ecologica. L'autore analizza con grande competenza le diverse problematiche che bloccano uno sviluppo in senso ecologico: priorità e investimenti nelle energie fossili, riduzionismo economicistico, idolatria del Pil, finanziarizzazione sganciata dall'economia reale. Al contempo Giraud indica le scelte da fare per costruire una società più giusta e rispettosa dell'ambiente: i beni comuni, la tassazione delle fonti inquinanti, il capitalismo inteso in uno sfondo sociale.
La guerra del clima : geopolitica delle energie rinnovabili / Stefano Casertano
Milano : Brioschi, 2011
Abstract: Il paradosso delle energie rinnovabili è che l'Europa, ma soprattutto l'Italia, paga con incentivi statali la tecnologia tedesca, la produzione cinese e gli installatori locali che fanno profitti alle spalle dei contribuenti. Eppure, dopo il disastro di Fukushima, la bontà della scelta delle fonti rinnovabili per il nostro futuro trova nuova conferma. Questo libro affronta non solo gli aspetti tecnici, ma anche le complesse geometrie politiche ed economiche che condizionano il futuro energetico mondiale. Il Protocollo di Kyoto finisce per penalizzare i paesi ecologicamente sensibili costretti a investire in rinnovabili - e avvantaggiare paesi in via di sviluppo, come la Cina, che sottovalutano le conseguenze dell'inquinamento. La guerra del clima. Geopolitica delle energie rinnovabili parla di tutto questo. Dell'inedito asse Pechino-Washington che sta determinando il futuro del clima. Delle ambizioni franco-tedesche sulla produzione di energia solare nel Maghreb, messe pericolosamente in discussione dalle rivolte arabe. Delle incertezze della politica energetica dell'Italia, eternamente in bilico tra proclami di ritorno al nucleare, finanziamenti pubblici al settore rinnovabile e il concreto richiamo degli affari con le compagnie petrolifere e del gas.
[Roma] : Kyoto club ; Milano : Ambiente ; [Brussels] : Patto dei sindaci, 2013
Abstract: Una scommessa tra la Commissione europea e le autorità locali: il Patto dei Sindaci nasce nel 2008 per creare animazione sui territori e favorire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici. Da allora il numero degli enti coinvolti è in costante aumento: 4.600 Comuni europei che assommano in totale oltre 175 milioni gli abitanti. A cinque anni dal lancio, il Patto prosegue senza sosta la marcia verso il 2020 e per le sue singolari caratteristiche è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governarne multilivello. Il testo si propone come manuale di orientamento e strumento di divulgazione al tempo stesso, traccia un bilancio di quanto accaduto in Italia nei primi cinque anni di attività del Patto dei Sindaci e ne costituisce un momento identitario (i Comuni italiani aderenti sono oltre 2.200 e questi, sommati a quelli spagnoli, rappresentano l'80% del totale). In chiusura al manuale un decalogo rivolto al prossimo governo, affinché valorizzi il ruolo degli enti locali nella lotta ai cambiamenti climatici e ascolti le richieste che giungono dal territorio. Perché ogni azione ben attuata a livello locale contribuisce al raggiungimento degli obiettivi nazionali assunti in sede europea e internazionale. Presentazione di Gianni Silvestrini, prefazione di Luca Mercalli.
Lombardia Energia. – Torino : L’Annuario, 1985. – 183 p. : ill. ; 30 cm
L'arma del gas : l'Europa nella morsa delle guerre per l'energia / Andrea Greco, Giuseppe Oddo
Feltrinelli, 2023
Abstract: Il taglio degli acquisti di gas dalla Russia, che garantivano una quota rilevante del fabbisogno europeo, apre una fase nuova nelle relazioni tra paesi produttori e consumatori. Ma a quali condizioni per famiglie e imprese? Con quali ricadute sulla sicurezza nazionale? La volatilità dei prezzi del metano e il rincaro di quelli elettrici sono già costati agli Stati Ue centinaia di miliardi. La crescente dipendenza dal gas made in Usa potrebbe rendere più onerosi i nostri approvvigionamenti. E non è certo che paesi già fornitori dell’Italia come Algeria e Azerbaigian possano inviarci con continuità i volumi che abbiamo smesso di importare da Gazprom. In tutto questo, la Federazione russa ha incrementato le vendite di gas alla Cina e punta a espandersi in Asia. Come si posiziona l’Italia in questo contesto? Basteranno il “Piano Mattei” di Giorgia Meloni e gli investimenti dell’Eni a coprire la nostra domanda di energia? In cerca di risposte, gli autori ripercorrono la storia dell’interdipendenza energetica tra Russia ed Europa dal periodo sovietico ai giorni nostri. Le differenze geostrategiche non hanno impedito al paese con le maggiori riserve di gas al mondo e alla più grande area di consumo di energia importata di restare in affari per decenni. Su una loro integrazione avevano scommesso Germania e Italia attraverso un modello di sviluppo basato sull’import di gas a buon mercato dalla Siberia. Ma l’aggressione all’Ucraina e la reazione americana, con la Ue allineata alla Nato, ne hanno fatto fallire i piani. Nell’era della transizione ecologica, il gas è così divenuto un’arma ancora più efficace del petrolio, di cui le grandi potenze si servono per imporre il loro predominio. Ulteriori prove di forza sono ora in corso nel Mediterraneo orientale, sulle cui scoperte di metano accampa pretese la Turchia, e nella regione artica. Le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio. Quelle del Ventunesimo secolo saranno combattute per il controllo delle riserve strategiche e delle vie di trasporto, terrestri e navali, del gas naturale.
#Logosedizioni, 2022
Abstract: Mentre i cambiamenti climatici e ambientali si fanno sempre più gravi e difficili da ignorare, veniamo continuamente bombardati dai discorsi dei leader politici ed economici e della stampa, che riportano con toni enfatici notizie sul futuro utilizzo di nuove fonti energetiche, professando una fede cieca nella tecnologia, descritta come la soluzione a tutti i nostri problemi. La realtà è purtroppo ben diversa e non è possibile risolvere in modo semplice o tramite scorciatoie il dilemma posto dalla transizione energetica, necessaria a contrastare non solo l’impatto ambientale dei combustibili fossili ma anche un fattore spesso trascurato: il loro imminente esaurimento. In Petrocalisse, il fisico e matematico spagnolo Antonio Turiel fornisce un’analisi chiara e brutale delle possibili alternative al sistema energetico vigente e spiega in modo conciso perché ciascuna delle false soluzioni emerse negli ultimi vent’anni non funziona né funzionerà mai. Niente potrà arrestare la crisi energetica che sperimenteremo nei prossimi decenni e della quale nessuno vuole parlare. Affannarsi a cercare soluzioni per un problema che non può averne non ha alcun senso: se vogliamo evitare lo scenario peggiore, la ‘petrocalisse’, dobbiamo smettere di prenderci in giro, capire la situazione reale e agire di conseguenza e il prima possibile.
La politica dell'energia / di Barry Commoner
Milano : Garzanti, 1980
Mondadori, 2020
Abstract: Il cambiamento climatico e l'inquinamento atmosferico sono i grandi problemi della nostra generazione, ma le misure di mitigazione adottate fino a oggi per contrastarli non hanno portato i risultati sperati. Senza un intervento drastico per ridurre le emissioni di CO₂, nel 2100 la temperatura media del pianeta aumenterà di quattro gradi; sappiamo che ne bastano solo tre per provocare conseguenze devastanti. Per scongiurare il rischio, serve un massiccio intervento di decarbonizzazione planetaria, con un approccio sovranazionale e trasversale dei vari comparti energetici, in grado di promuovere il lavoro, le attività economiche e migliorare gli standard di vita. L'emergenza Covid, infatti, ha dimostrato che non possiamo vincere la sfida climatica fermando tutto. L'idrogeno, l'elemento più abbondante dell'universo, può essere la soluzione da affiancare all'elettricità rinnovabile perché consente di trasformare l'energia solare ed eolica in un combustibile efficiente, facile da trasportare, stoccare, distribuire e utilizzare, con il grande vantaggio di essere illimitato e pulito. Utilizzando le infrastrutture esistenti, l'idrogeno può portare energie rinnovabili in settori complessi da decarbonizzare come l'industria, il riscaldamento e il trasporto pesante, dove l'impiego dell'energia elettrica risulta difficoltoso. Può promuovere uno sviluppo più equo: molti paesi produrranno energia a basso costo dal sole o dal vento, utilizzandola per alimentare il loro sviluppo e per esportarla. Ma soprattutto può contribuire a soddisfare in modo pulito il fabbisogno energetico di una popolazione in continua crescita, favorendo prosperità, produttività e sicurezza.
[Roma] : L'unita, [1987?]
Il costo della menzogna : Italia nucleare 1945-1968 / Mario Silvestri
2. ed. - Torino : Einaudi, [1968]
Milano : Baldini Castoldi Dalai, [2008]
Abstract: Nucleare, dipendenza dal gas e dal petrolio, prezzo del barile alle stelle, emergenza ambientale: per l'Italia è ormai arrivato il tempo delle scelte in campo energetico. Il dato più emblematico è che circa il 90% del fabbisogno nazionale viene soddisfatto dalle importazioni dall'estero. I Paesi produttori stanno cambiando a loro vantaggio i rapporti di forza. In più bisogna rispettare gli impegni del protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra e le richieste dell'Unione europea. Sembra quindi giunta l'ora di fare definitivamente i conti con l'opzione nucleare, tornata alla ribalta dopo il referendum del 1987. Ma anche con le fonti rinnovabili, che piacciono a tutti ma esigono impegni precisi, e poi ancora con il carbone. Tuttavia, per decidere e prendersi delle responsabilità anche verso i nostri figli e nipoti, può tornare utile conoscere ciò che è accaduto in passato, anche in quello recente. Il libro cerca di aiutare il lettore a comprendere le sfide che attendono i nostri sistemi economici e sociali nei decenni a venire.
Italia a lume di candela / Marzio Bellacci ; prefazione di Margherita Hack
Roma : L'asino d'oro, 2010
Abstract: Il blackout del settembre 2003 potrebbe accadere di nuovo: l'Italia, essendo quasi completamente dipendente dall'estero per l'approvvigionamento di fonti energetiche, rischia di rimanere da un momento all'altro a lume di candela e paga caramente, soprattutto in termini economici, questa dipendenza. Questo libro racconta, in modo semplice ed efficace, la storia della politica energetica del nostro Paese, iniziata più di cinquant'anni fa, e quella che l'autore chiama la follia energetica italiana, alla quale, con una pianificazione finalmente organica - che tenga conto di vantaggi e svantaggi delle varie fonti primarie, tradizionali e rinnovabili e delle relative tecnologie - sarebbe il caso, una volta per tutte, di porre fine. (Prefazione di Margherita Hack)
Spegniamo il nucleare / www.beppegrillo.it
Milano : Rizzoli, 2011
Abstract: Nel 1987 quasi l'80 per cento degli italiani ha votato contro il nucleare. Più di vent'anni dopo, quando ancora stiamo pagando i costi e le conseguenze delle vecchie centrali, i dipendenti che manteniamo al Parlamento hanno deciso contro il nostro parere di tornare all'energia atomica. Eppure la tragedia di Fukushima dimostra da sola a quali catastrofi si va incontro, anche in Giappone: figurarsi in un Paese come il nostro a rischio sismico, ad alta densità di popolazione e ad ancora più alta densità di furbetti e speculatori. La passata stagione nucleare italiana avrebbe dovuto insegnarci qualcosa, dal costante malfunzionamento della centrale di Caorso al disastro sfiorato a Sessa Aurunca, fino al problema dei rifiuti tossici che stanno contaminando le falde del Piemonte. E invece no: politici e imprenditori vogliono riprovarci sulla nostra pelle - e così si improvvisano esperti e ci propinano le solite balle nucleari sulla sicurezza dei nuovi reattori (così nuovi che non potranno essere costruiti prima del 2030), sull'indipendenza dal petrolio (e la dipendenza dall'uranio dove la mettiamo?), sulla riduzione di emissioni di anidride carbonica (da compensare con scorie altamente radioattive che nessuno Stato sa come smaltire) e sul risparmio in bolletta (ma solo se lo smantellamento delle centrali e lo stoccaggio dei rifiuti diventano un onere extra a carico dei cittadini). Eppure una possibilità diversa esiste: il ricorso alle fonti alternative. (Beppe Grillo)