Ufficio Provincia di Mantova Servizio Biblioteche

Incontro con l'autore: Antonio Ferrara

Quando
29 May 2007
Orario
Tutto il giorno

A "Villa Brescianelli", Castiglione delle Stiviere, martedì 29 maggio ore 21.


L'AUTORE:
Antonio Ferrara è nato nel 1957 a Portici, in provincia di Napoli, e dopo aver compiuto studi artistici si è trasferito a Novara. Ha lavorato per sette anni presso una comunità alloggio per minori, imparando a frequentare i sogni dei bambini e a non prendersi mai troppo sul serio. Gli ultimi libri che ha pubblicato: Come i pini di Ramallah e La vita al Centro (2003); A braccia aperte, Perché, I suoni che non ho mai sentito e Il sorriso del nonno (2004).
 
IL LIBRO: "Anguilla"
Un giovane egiziano sconta una pena di due anni in un carcere italiano, da cui una volta è già evaso per la sua capacità di scivolare tra le sbarre, ma a cui ora si rassegna. Infatti la separazione forzata dal mondo alimenta ricordi, pensieri e visioni che chi è immerso nello scorrere della vita non avverte. Tutto si raffina, si centellina, in questo vuoto esistenziale, diviene racconto, scrittura.
Come scrive l'autore "questo libro è cominciato quando ho saputo che alcuni ragazzi che ho visto crescere erano finiti in un carcere minorile. Tutto si è fatto più intenso e complicato quando ho cominciato a tenere un corso di «scrittura emotiva» con reclusi adulti stranieri nel carcere di massima sicurezza di Novara. Un viaggio in Egitto, infine, mi ha fornito materiale prezioso ed emozionante da versare nella storia. Tutto nella profonda convinzione che leggendo si possa evadere davvero, sognando e progettando, magari, un mondo più giusto, più bello, più amico. Che sempre, attraverso la lettura, come in una preghiera, si possa accumulare speranza, si possa essere qui e contemporaneamente altrove. Che grazie al racconto si possa andare restando."
 
UN BRANO:
"È vero, siamo come fiori dentro una serra. È giusto che io sia qui, me lo merito. C’è dentro di me qualcosa di storto che cresce senza controllo, una pianta matta, velenosa. E non posso estirparla in nessun modo perché non so riconoscerla. I rumori di fuori arrivano come echi. Le giornate scorrono punteggiate di regole perfette. Non c’è sforzo, non c’è fatica, basta farsi portare.
C’è solo un muro, intorno a me, un muro che ti gira attorno e stringe. Il carcere è stare immobili, gli occhi aperti nel buio."