Proponiamo un viaggio nella letteratura russa con una guida d'eccezione: lo scrittore Paolo Nori.
Per inziare scarica il file pdf, nel quale trovi una sintesi della storia della letteratura russa, tutti i ritratti degli scrittori e i link, da tutte le opere citate, che rinviano alle copie presenti nell'OPAC della Rete Bibliotecaria Mantovana. Scegli il titolo che vuoi leggere e prenotalo direttamente.
Il termine robot nasce nel gennaio 1921, quando a Praga va in scena il dramma R.U.R (Robot Universali di Rossum) da dove nacque la progenie del Cyborg di Karel Capek , in cui gli automi sostituiscono l’uomo al lavoro maturando sentimenti umani: robota in ceco significa lavoro pesante.
A codificare la letteratura sugli automi è Isaac Asimov, che crea le tre leggi dei robot (usate da allora in poi in tutta la fiction fantascientifica) nei racconti Io Robot usciti nel 1950 e nei molti romanzi dedicati alla saga robot.
Nel secondo Novecento Philip K. Dick rinnova il genere con Il Cacciatore di androidi del 1968, (riedito oggi col titolo Ma gli androidi sognano pecore elettriche?) che ha ispirato il film Blade runner di Ridley Scott (1982).
Nel cyberpunk fioriscono appunto cyborg e creature con inserti robotici: il capostipite è l’intelligenza artificiale Invernomuto in Neuromante di William Gibson (1984).
Anche la letteratura “non di genere” si occupa dei limiti delle macchine: in Le api non vedono il rosso (2021) Giorgio Scianna scrive di un incidente causato da un’auto a guida autonoma e delle responsabilità del creatore.
Chi ha ridiscusso il confine tra uomo e androide è Ian McEwan nel romanzo Macchine come me (2019), in cui è centrale il conflitto tra le leggi dei robot di Asimov e l’aspirazione alla coscienza umana del robot protagonista Adam.
Una parodia del genere è La galassia dei dementi di Ermanno Cavazzoni (2018), in cui gli ultimi umani vivono in simbiosi affettiva con gli androidi, finchè i robot non si ribellano.
L’ultima intuizione formidabile è quella di Kazuo Ishiguro che nell’ultimo romanzo Klara e il sole (2021) immagina i prodotti dell’intelligenza artificiale, gli automi, come i possibili orfani di domani, una nuova classe di oppressi.