Biblioteca Comunale "Luigi Parazzi" - Viadana

Biblioteca Comunale "Luigi Parazzi" - Viadana

La nostra sede

Pianta generale della Biblioteca

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Il Palazzo del MuVi

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Guida della Biblioteca

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Video "Biblio libera tutti"

Viaggio allo scoperta della Biblioteca e del Museo per uscirne trasformati

 

Dossier Biblioteche Oggi

In occasione dell'inaugurazione la rivista Biblioteche Oggi dedica la copertina ed un dossier interno alla Biblioteca di Viadana.

 

Foto inaugurazione Biblioteca

Discorso tenuto dal direttore della Biblioteca Comunale Antonio Aliani in occasione dell’inaugurazione della nuova sede presso il MuVi il 13 maggio 2003

 

Il 13 agosto 1862 giorno dell’inaugurazione della pubblica Biblioteca di Viadana il sacerdote Luigi Parazzi, che ne era bibliotecario, teneva un solenne discorso al termine del quale manifestava la propria letizia “la quale mi viene ora dal confidare che meglio delle parole mie promettan bene la presenza di onorevoli magistrati, la frequenza di persone ragguardevoli e lo scorgere vivida gioia lampeggiare sulla fronte di ciascuno; il perché io con allegro animo saluto quest’ora che segna gli esordi d’una istituzione altamente onorevole e proficua al paese ed alla patria”.

Dal quel giorno sono trascorsi ben 141 anni e la biblioteca non ha mai smesso di funzionare. La prima sede fu al palazzo ex monte al primo piano, nel 1928 scendeva al piano terra odierna Galleria Bedoli; nel 1938 veniva trasferita al Palazzo Maini all’incrocio tra vicolo Bonomi e via Manzoni; nel 1972 ritornava al primo piano del palazzo ex monte; oggi nelle ex scuole elementari. E’ questo quindi il quarto trasferimento. Luigi Parazzi rimase alla guida per 50 anni, gli successero la professoressa Maria Storti Azzoni, il professor Vasco Restori, il maestro Tullo Cavalca direttore didattico di Viadana; il professor Umberto Pizzini, preside della scuola tecnica; le maestre Maria Besana e Luigia Rossi com bibliotecarie; il professor Luigi Avingi, Il dottor Umberto Villani medico, Ovidio Contini veterinario, il maestro Domenico Tattotli direttore didattico, il dottor Cesare Baroni che poi divenne deputato e sindaco di Viadana; la professoressa Carla Azzoni ed infine il maestro Guerrino Sartorio.

Progettare una nuova sede per una biblioteca è per un bibliotecario l’esperienza più significativa che egli possa avere durante la propria vita professionale. Infatti in questo lavoro confluiscono tutti gli aspetti della professionalità, quindi non solo i modelli teorici ai quali ci si ispira, ma anche la propria esperienza che si basa sulla conoscenza di tutti i settori in cui si articola una struttura complessa come la biblioteca, nonché il suo legame con il territorio, la storia dei fondi librari e la loro sedimentazione all’interno dell’istituzione; le richieste degli utenti. Nel caso nostro nel progettare la nuova biblioteca abbiamo inoltre tenuto presente i moderni modelli organizzativi del lavoro. E’ d’uopo ricordare che non si è trattato di un edificio costruito ex novo, ma del caso di riutilizzo di questo splendido edificio nato come scuola elementare; perciò abbiamo dovuto ubicare i vari servizi che ritenevamo irrrinunciabili ed indispensabili all’interno di una struttura edilizia già costruita, per fortuna con spazi ampi e quindi adatti ad ubicarvi una biblioteca. Il luogo dove l’edificio è ubicato assolutamente incardinato nel cuore urbanistico della città consente di costituire uno spazio di forte aggregazione sociale e di riqualificazione urbanistica.

Il tempo non breve di realizzazione dell’opera ha comportato vari cambiamenti delle persone sia nella parte politica, sindaci e assessori, che in quella tecnica progettisti e direttori lavori; l’elemento di continuità fortunatamente dico io, è stato rappresentato dal personale bibliotecario che ha così visto assumere su di sé un impegnativo ruolo oltre che carico di lavoro ormai pluriennale, comunque in uno spirito di collaborazione che ha giovato ad un migliore esito dell’opera.

Nel definire sia gli spazi che i servizi ci siamo confrontati ed abbiamo studiato le migliori e più recenti realizzazioni di biblioteche di pubblica lettura, cioè di tipologia omologa alla nostra, sia italiane, l’ultimo e più eclatante caso è quella della biblioteca Sala borsa nella piazza maggiore di Bologna, che straniere, in particolare francesi e tedesche. In ogni caso il criterio guida è quello di fornire servizi sempre più adeguati ed adeguantisi alle esigenze dell’utente variabili nel tempo. Struttura di collegamento di tutte le attività presenti al Muvi è il cablaggio totale dell’edificio che consente la messa in rete e la condivisione delle risorse tra tutte le istituzioni qui ubicate.

L’elemento più considerevole nel passaggio dalla vecchia alla nuova sede è sicuramente l’aumento dello spazio che è triplicato, passando dai 500 ai 1500 metri quadri. Infatti ogni volta che compivamo dei sopralluoghi, in particolare dopo la conclusione dei lavori di ristrutturazione ci colpiva la grande ampiezza degli spazi, mentre ogni giorno che passava la vecchia sede diventava sempre più stretta ed i libri venivano riposti in ogni angolo ancora libero. Durante il trasloco abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione delle raccolte mentre i vari tipi di documenti, che ammontano a circa 40.000 tra libri antichi, moderni, documenti manoscritti, materiali multimediali, periodici venivano collocati sui nuovi scaffali, secondo il progetto biblioteconomico precedentemente elaborato. Vi renderete conto coi vostri occhi quante fossero le cose che giacevano ammassate e costrette in spazi ormai angusti e che qui acquistano l’evidenza che loro compete per potere essere valorizzate appieno: il caso più eclatante è quello del fondo antico. Questi grandi spazi d’altro lato richiedono un maggior impiego di personale per potere garantire un servizio al pubblico, di conseguenza essendo rimasto invariato l’organico, abbiamo dovuto contenere le ore di apertura al pubblico rispetto alla situazione precedente; limite che riteniamo sarà compensato da un servizio più efficiente e da un’amichevolezza ed abitabilità degli spazi e degli ambienti nettamente superiore alla precedente. 

Il risultato è una struttura che si snoda secondo un percorso aperto, accessibile, trasparente a tutte le categorie di utenti. Il modello è quello della biblioteca a tre livelli e con i documenti a libero accesso. Il primo livello è il settore d’ingresso dove troviamo il servizio di prestito librario ed una serie di proposte di lettura tematiche o di novità variabili frequentemente nel tempo. Il secondo livello è quello delle sale di lettura con i libri direttamente accessibili; il terzo è costituito dal fondo antico e dal magazzino non direttamente accessibili dal pubblico. La biblioteca è articolata su tre piani: il seminterrato destinato a magazzino librario e all’archivio storico comunale  e all’archivio IRAB; il piano rialzato dove sono ubicati i servizi di tipo informativo e l’area multimediale, in cui un posto di rilievo occupa la strumentazione informatica in quanto rappresenta lo strumento che oggi si affianca al libro  nella ricerca di informazione e nello studio; basti pensare che su un totale di 100 posti a sedere per il pubblico 13 sono dotati di computer e collegamento a Internet. Troviamo inoltre i materiali video e musicali, tutta la narrativa per adulti con spazi per la lettura informale, quasi come in un giardino e luoghi di socializzazione; la sezione ragazzi strutturata in spazi destinati alle varie fasce d’età e che rappresentano un percorso ideale circolare nelle varie fasi della crescita fino ad essere introdotti nel settore della letteratura narrativa per adulti. L’offerta per i ragazzi è poi completata dalla nuova sede per la ludoteca in uno spazio autonomo è maggiormente accessibile. Altro elemento di novità è l’accorpamento alla biblioteca del già esistente servizio Informagiovani nell’ottica dell’integrazione di due servizi per molti tratti sovrapponentisi e con utenti comuni. Il piano primo infine è destinato ai libri di studio, ricerca e documentazione che coprono tutte le materie dello scibile umano suddivise nelle varie sale di lettura che consentono le ricerche di gruppo o lo studio individuale secondo anche una scala del rumore che scema fino al silenzio più adatto alla concentrazione. Per gli studiosi più esigenti la sala del fondo antico rappresenta il luogo adatto con la suggestione dovuta ad una vera e propria immersione tra gli alti scaffali ricolmi di libri carichi di storia. Il legame col territorio e la storia locale è costituito dalla Sezione locale. Un’altra istituzione presente al Muvi è il circolo fotografico fratelli Azzolini col quale abbiamo già avviato una collaborazione per la valorizzazione della Fototeca comunale conservata presso la biblioteca.

Non posso concludere senza aver prima rivolto doverosi ringraziamenti all’Amministrazione Comunale, ai bibliotecari collaboratori ed agli sponsor.