Il labirintico mondo della banca, con i suoi personaggi frustrati, gli sconcertanti retroscena, i ritmi alienanti di un lavoro spersonalizzante, è al centro di questo romanzo breve. Il protagonista, poco più che un adolescente, è costretto dalla difficile situazione economica ad entrare in un universo che gli è alieno e inizialmente spera di poter conciliare il lavoro quotidiano con le sue aspirazioni segrete. Ma presto si accorge dell'irrealizzabilità del suo progetto e si confina nel grigiore della sua condizione di impiegato. Al lungo racconto che dà il titolo al volume seguono sedici storie: immagini realistiche e grottesche dei nostri vizi quotidiani, realizzate con ironia e distacco. |
Giuseppe Pontiggia (Como, 25 settembre 1934 – Milano, 27 giugno).
Nasce da una madre attrice dilettante e da un padre funzionario di banca, nella lussureggiante campagna brianzola. Nel 1948 si trasferisce definitivamente a Milano.
Pontiggia, mosso da una innata propensione allo scrivere e un desiderio irrefrenabile di conoscere l'universo attraverso i libri, ereditato dal padre bibliofilo, scopre lo stile nello scrivere, come felicità del linguaggio attraverso la lettura di Maupassant. Ultimato il liceo classico con due anni di anticipo, per necessità familiari, comincia a lavorare in banca. Contemporaneamente riesce a completare gli studi universitari laureandosi con una tesi sulla tecnica narrativa di Italo Svevo, e a pubblicare il suo primo romanzo autobiografico La morte in banca, frutto di una profonda insoddisfazione della sua esperienza lavorativa. Grazie all'incoraggiamento di Vittorini, nel 1961 lascia l'impiego in banca e si dedica all'insegnamento serale.
Il tempo libero consente a Pontiggia di approfondire letture, interessi ed esperienze in molteplici direzioni, e inizia una proficua collaborazione con alcune case editrici, Adelphi con la quale pubblica L'arte della fuga, e la Mondadori con la quale collabora alla cura dell'Almanacco dello Specchio.
Nel 1978 pubblica da Mondadori il romanzo Giocatore invisibile il cui tema gli era stato suggerito da una lettura su una rivista di studi classici, di una polemica feroce tra due filologi. Nel 1983 il tradimento di un infiltrato in un gruppo clandestino comunista sarà il filo conduttore del romanzo Il raggio d'ombra. Pontiggia inizia pubblicare raccolte di saggi di piacevole e arguta scrittura: Il giardino delle Esperidi, a cui fanno seguito Le sabbie immobili, L'isola volante e I contemporanei del futuro: Viaggio nei classici. Nella narrativa riesce a cogliere brillanti successi, sia di critica, sia di pubblico, dal Premio Strega nel 1989 con La grande sera al Super Flaiano con Vite di uomini non illustri del 1993, fino al Premio Campiello nel 2001 con Nati due volte e nel 1997 gli viene assegnato il Premio Chiara alla carriera. |
Questi i libri letti fino ad ora
E. Severina, QUARANTATRÈ, Instar
M. Szabò, LA PORTA, Einaudi
F. Kafka, LETTERA AL PADRE, Feltrinelli
E.E. Schmitt, PICCOLI CRIMINI CONIUGALI, E/O
A. Schnitzler, GIOCO ALL'ALBA, Adelphi
B. Schlink, A VOCE ALTA, Garzanti
L. Wadia, AMICHE PER LA PELLE, E/O
M. Bulgakov, CUORE DI CANE, Bur
I. Nemirovsky, IL CALORE DEL SANGUE, Adelphi
D. Leavitt , IL VOLTAPAGINE, Mondadori
Pap Khouma, IO, VENDITORE DI ELEFANTI. UNA VITA PER FORZA FRA DAKAR, PARIGI E MILANO, Baldini Castoldi Dalai
A. Gorz, LETTERA A D. STORIA DI UN AMORE, Sellerio
I. Turgenev, PRIMO AMORE, Bur |