Trovati 90 documenti.
Il Gruppo di Lettura permette di socializzare l’esperienza della lettura.
Ci si ritrova in Biblioteca, si sceglie un libro e poi lo si discute, non tanto dal punto di vista formale, ma mettendo in rilievo le sensazioni e i pensieri che il libro suscita.
Il Gruppo di Lettura offre un’occasione di incontro con altri lettori per scoprire i diversi piani di lettura di un libro, e anche per scambiarsi consigli e opinioni.
Si scrive soltanto una metà del libro, dell’altra metà si deve occupare il lettore. (Joseph Conrad)
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Questi sono i libri letti dal 2008 ad oggi.
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Un ragazzo normale / Lorenzo Marone
Feltrinelli, 2018
Abstract: Ha dodici anni, Domenico, detto Mimì. Vive nel quartiere del Vomero con la sua famiglia di sette persone – due genitori, due nonni, una sorella più grande e uno zio – in un bilocale di pochi metri quadrati dove puoi avere un po' di privacy solo se ti rinchiudi in bagno. Ma a lui va bene così, perché l'aria e la libertà le ha trovate nei libri di avventura e nei fumetti di supereroi che legge fin da piccolo e che gli hanno insegnato a sognare e a lasciare libera l'immaginazione. Ha tantissime passioni: ama cercare paroloni strani sul vocabolario da usare per far colpo sugli altri; ama le grandi imprese spaziali e gli uomini che le hanno compiute; ama le avventure di Jim Hawkins e la forza di volontà del ragazzino di Karate Kid; e ama Viola, la sua vicina di casa. Nella sua vita tutto procede con tranquillità, senza colpi di scena o grandi cambiamenti. Fino al 1985. Mentre gli italiani trascorrono le serate guardando Pippo Baudo in tv e i napoletani festeggiano l'arrivo ufficiale di Maradona nel Napoli, Mimì incontra Sasà, un ragazzino che sogna di diventare un calciatore e che diventerà il suo più grande amico. Passeranno insieme giornate intere, giocheranno a pallone per strada, scopriranno il gusto di commettere piccole bravate e inizieranno a muovere i primi passi verso l’adolescenza. Ha venticinque anni, guida una Mehari verde, se ne va in giro con un taccuino e una biro, ed è un eroe. Almeno agli occhi di Mimì. Perché Giancarlo è un giornalista che non ha paura di indagare, di portare alla luce i segreti della camorra e metterli nero su bianco. Se lo chiedete a lui vi dirà che non è vero che è un eroe – non ha nemmeno i bicipiti – e che gli eroi nemmeno esistono. Ma a Mimì basta sapere che Giancarlo sta combattendo contro i cattivi e che non ha paura di niente per prenderlo come modello da seguire ed essere felice ogni volta che lo incontra. Giancarlo è esistito davvero. È Giancarlo Siani, ed è morto per mano della camorra proprio nel settembre di quel 1985, con il corpo pieno di proiettili e i suoi ventisei anni compiuti da poco che scivolano via.
A misura d'uomo / Roberto Camurri
NN, 2018
Abstract: Fabbrico è un piccolo paese sulla mappa dell'Emilia, poche anime, due strade, i campi intorno, il cielo d'ovatta. È qui che nasce l'amicizia tra Davide e Valerio, ed è qui che una sera d'estate Davide incontra Anela e se ne innamora. Anela diventa il perno e lo scoglio su cui si infrange la loro amicizia. Così Valerio a un certo punto sceglie di andarsene, Davide si perde e perde quell'unica, preziosa occasione di felicità. A Fabbrico vivono anche gli altri personaggi di questa storia: Elena e Mario, Maddalena, Luigi, Giuseppe e la vecchia Bice, che al bar accoglie tutti per un caffé o una sambuca
Tutti i nomi del mondo : romanzo / Eraldo Affinati
Mondadori, 2018
Abstract: Fare l'appello delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita, capire in quale senso sono state importanti e perché hanno lasciato un marchio indelebile: l'insegnante protagonista di questo romanzo compie un gesto consapevolmente rischioso che tuttavia lui sente necessario, quasi ineludibile. Ad accompagnarlo nell'impresa, con l'ingenua volontà di proteggerlo, per fortuna c'è Ottavio, suo ex alunno ripetente che si esprime soltanto in romanesco. Rispondono ventisei nomi, quante sono le lettere dell'alfabeto: individui provenienti da ogni parte del mondo, giovani profughi, antichi amici dispersi, nonni paterni e materni, adolescenti pieni di speranza, a volte sventurati. Alcuni, sopravvissuti a guerre e carestie, vivono fra noi; altri, che lasciano intravedere, insieme a un passato lancinante, vicende legate alla storia della Resistenza italiana, parlano da un oltre. Gli interlocutori, convocati al Colle Oppio di Roma, registrano la loro presenza in una scuola di lingua per immigrati, chiamata Penny Wirton, dove frattanto continua a scorrere tumultuoso il fiume d'umanità dolente che tutti ben riconosciamo. Ognuno racconta l'avventura in cui è impegnato. Ne scaturisce un'originale riflessione corale sull'epoca che stiamo attraversando, scrutinata nel filtro di un'esperienza intima e personale. La vocazione pedagogica di Eraldo Affinati la ritroviamo qui, in questo straordinario libro che parla dell’umanità in modo originale. "Tutti i nomi del mondo" vede protagonista un insegnante che cerca di rispondere a domande filosofiche, e in un certo senso totali, della vita. A cosa serve incontrare altri esseri umani? Che cosa ci porta questa conoscenza e dove ci conduce? Ad aiutarlo a rispondere a questi quesiti c’è Ottavio, un ragazzo ripetente che sa parlare solo in dialetto romano e che però ha già acquisito una sua filosofia di vita che per molti potrebbe essere discutibile. Il suo insegnante proverà così a fargli cambiare idea, ribaltando i pensieri finora acquisiti dalla società e da un sistema scolastico troppo standardizzato. Lo farà con un viaggio nella storia e nel mondo, ripescando ventisei nomi che hanno in qualche modo cambiato la sua esistenza: nonni, uomini che hanno combattuto la Resistenza, giovani allievi che devono ancora formare il loro pensiero, antichi amici che nel tempo si sono persi all’orizzonte, ma che qualcosa di profondo hanno lasciato fino ai profughi che cercano una casa e soprattutto un rifugio sicuro da tutto.
La libreria della Rue Charras / Kaouther Adimi ; traduzione di Francesca Bononi
L'orma, 2018
Abstract: lgeri, oggi. Ryad, svogliato ventenne, studente universitario a Parigi, ha un compito ingrato davanti a sé: svuotare e chiudere la libreria Les Vraies Richesses. Questo polveroso negozio di quattro metri per sette, stipato di volumi ingialliti, foto sbiadite, quadri e mille altri cimeli editoriali, nasconde la storia di un’eccezionale avventura umana e letteraria, custodita dal suo ultimo testimone, il misterioso Abdallah. Algeri, 1936. Edmond Charlot, ventenne entusiasta, dopo un viaggio a Parigi rientra in patria con una grande idea in testa: fondare una libreria-casa editrice che pubblichi scrittori di entrambe le sponde del Mediterraneo, senza distinzioni di lingua, nazionalità o religione. Sostenuto da una comunità di ingegni e di affetti, apre al 2 bis della rue Charras un luogo ibrido e accogliente che presto diviene sede delle mitiche Éditions Charlot, frequentate da aspiranti scrittori come da figure del calibro di Antoine de Saint-Exupéry e André Gide. Da quella appassionata stanzetta, intitolata alle «vere ricchezze» della vita, escono le prime edizioni di testi memorabili, tra cui l’esordio di un giovane di genio: Albert Camus. Mescolando passato e presente, realtà e invenzione, Storia e intima quotidianità, Kaouther Adimi ci conduce con finezza e semplicità per le viuzze di una città immaginifica e dà vita al romanzo di un traghettatore di libri e di idee che fu, magari senza saperlo, il segreto artefice di molta della migliore letteratura del Novecento.
Appunti per un naufragio / Davide Enia
Palermo : Sellerio, 2017
Abstract: Un padre e un figlio guardano la storia svolgersi davanti a loro, nel mare di Lampedusa. «Appunti per un naufragio è un romanzo. Racconta ciò che sta accadendo nel Mediterraneo – le traversate, i soccorsi, gli approdi, le morti – parla del rapporto tra me e mio padre e affronta la malattia di mio zio, suo fratello». Lampedusa, da lepas, lo scoglio eroso dalla furia degli elementi, che resiste nella vastità del mare aperto. Oppure Lampedusa da lampas, la fiaccola che risplende nel buio, che sconfigge l’oscurità. Su questa isola protesa a sud, tra Africa e Europa, Davide Enia guarda in faccia chi arriva e chi attende, e narra la storia di un naufragio individuale e collettivo. Da un lato una moltitudine in movimento, che attraversa intere nazioni e poi il Mar Mediterraneo, in condizioni al di là di ogni immaginazione. Dall’altro, a cercare di accoglierla, un pugno di uomini e donne sul confine di un’epoca e di un continente. Nel mezzo si è posto l’autore stesso, per raccontare la scoperta di ciò che accade davvero in mare e in terra, e il fallimento delle parole che si inabissano nel tentativo di comprendere i paradossi del presente. A partire da una forte esperienza, dal toccare con mano la disumana tragedia degli sbarchi, Enia dà voce ai volontari, agli amici d’infanzia, alle testimonianze dei ragazzi che approdano miracolosamente sull’isola. E mette a nudo le conseguenze emotive di questa realtà toccante e sconcertante, soprattutto nel rapporto con il padre, medico da poco in pensione, che accetta di recarsi con lui a Lampedusa. Ritrovarsi assieme a testimoniare il dolore pubblico di quelli che approdano e di coloro che li salvano dalla morte, accanto a quello privato della malattia dello zio, li spinge a reinventare un rapporto, a forgiare un nuovo e inedito dialogo che si sostituisce ai silenzi del passato. «Ho frequentato Lampedusa per anni. Ho visto sbarcarvi qualche migliaio di persone, ho incontrato il personale medico e gli uomini della Guardia Costiera, ho mangiato a casa dei residenti, sono uscito in barca con i pescatori, ho ascoltato ragazzi sopravvissuti alla traversata e ho dialogato con i testimoni diretti». In Appunti per un naufragio emerge la vera storia di persone accomunate dall’esperienza della fragilità della vita, che come una rivelazione spinge ognuno verso un nuovo approdo, verso l’ascolto e la scoperta dell’altro.
Torino : Einaudi, 2017
Abstract: Ercole Santià trascorre l'infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita. Lui e sua sorella Asia tirano avanti a stento - con fantasia e caparbietà - insieme al padre, un personaggio tanto inadeguato quanto innocente; eppure, come tutti, crescono, vanno a scuola, s'innamorano. Finché, all'improvviso, ogni cosa attorno a Ercole inizia a crollare. Niente sembra in grado di fermare la slavina che lo sta travolgendo, nemmeno Viola, la ragazza che da qualche tempo illumina i suoi giorni. Convinto che quello di incasinarsi sia un destino scritto nel sangue della propria famiglia, è sul punto di arrendersi quando viene a sapere che la madre, di cui non ha notizie da anni, abita non lontano da lui. L'incontro con la donna lo metterà di fronte alla necessità di reagire compiendo una scelta drammatica. L'unica possibile, forse, se vuole cambiare il proprio destino e proteggere le persone che ama
Il mare dove non si tocca : romanzo / Fabio Genovesi
Milano : Mondadori, 2017
Scrittori italiani e stranieri
Abstract: Fabio ha sei anni, due genitori e una decina di nonni. Sì, perché è l'unico bimbo della famiglia Mancini, e i tanti fratelli del suo vero nonno - uomini impetuosi e pericolosamente eccentrici - se lo contendono per trascinarlo nelle loro mille imprese, tra caccia, pesca e altre attività assai poco fanciullesche. Così Fabio cresce senza frequentare i suoi coetanei, e il primo giorno di scuola sarà per lui un concentrato di sorprese sconvolgenti: è incredibile, ma nel mondo esistono altri bambini della sua età, che hanno tanti amici e pochissimi nonni, e si divertono tra loro con giochi misteriosi dai nomi assurdi - nascondino, rubabandiera, moscacieca. Ma la scoperta più allarmante è che sulla sua famiglia grava una terribile maledizione: tutti i maschi che arrivano a quarant'anni senza sposarsi impazziscono. I suoi tanti nonni strambi sono lì a testimoniarlo. Per fortuna accanto a lui c'è anche un padre affettuoso, che non parla mai ma con le mani sa aggiustare le cose rotte del mondo. E poi la mamma, intenzionata a proteggere Fabio dalle delusioni della vita, una nonna che comanda tutti e una ragazzina molto saggia che va in giro travestita da coccinella. Una famiglia caotica e gigantesca che pare invincibile, finché qualcosa di totalmente inatteso la travolge. Giorno dopo giorno, dalle scuole elementari fino alle medie, il protagonista cerca di crescere nel precario equilibrio tra un mondo privato pieno di avventure e smisurato come l'immaginazione, e il mondo là fuori, stretto da troppe regole e dominato dalla legge del più forte. Tra inciampi clamorosi, amori improvvisi e incontri straordinari, in un percorso di formazione rocambolesco, commovente e stralunato, Fabio capirà che le nostre stranezze sono il tesoro che ci rende unici e intanto scoprirà la propria vocazione di narratore perdutamente innamorato della vita.
Il volto ritrovato / Wajdi Mouawad ; traduzione di Antonella Conti
Roma : Fazi, 2017
Abstract: Un commando dà fuoco a un autobus, le lamiere si arroventano, la pelle dei passeggeri cola via e una donna dal volto velato e dagli arti di legno, nata da quelle fiamme, divora la testa di un ragazzino. Testimone di questa scena è Wahab, un bambino libanese che ha appena compiuto sette anni e che di lì a poco abbandona la sua casa. Si trasferisce in «un paese lontano e piovoso», dove la vita trascorre normalmente fino al suo quattordicesimo compleanno, un giorno molto importante per lui: Wahab improvvisamente non riconosce più i volti della sorella e della madre, per lui sono due estranee. 11 tempo si inceppa, entra in una linea d’ombra nella quale tutto si disgrega e si sfalda, come i corpi che da piccolo ha visto sciogliersi nell’attentato terroristico in Libano. Wahab teme d’essere impazzito e decide di scappare di casa. E l’inizio di un viaggio, di formazione e onirico insieme, durante il quale incontrerà un mendicante che gli donerà la parola “pervinca”, scoprirà che l’unica cosa che può sconfiggere una paura infantile è un’altra paura infantile e, infine, giungerà in un atelier dove, diciannovenne, attraverso la pittura cercherà di riappropriarsi del volto della madre. L’universo di Mouawad è già tutto in questo suo primo romanzo: il trauma della guerra, la ricerca dolorosa dell’identità, la lotta contro i fantasmi dell'infanzia, la necessità di dire l’indicibile, la sublimazione nell’arte, la parola salvifica... Un intreccio di temi, motivi ricorrenti, vere ossessioni che si ripresentano nel romanzo successivo, Anima. Con una prosa che non lascia scampo, Mouawad si spinge fin nei più remoti recessi dell’inconscio e ne ritorna con una scrittura tanto travolgente quanto inquietante.
Nelle terre di nessuno / Chris Offutt ; traduzione di Roberto Serrai
Roma : Minimum fax, 2017
Sotterranei ; 201
Abstract: Paesaggi di brutale bellezza, alcol e fucili, rabbia e rassegnazione. Segherie abbandonate, vecchie baracche dove si gioca a poker e le partite rischiano di finire a colpi di pistola, bar fumosi in cui tutti gli avventori si conoscono e molti coltivano antichi rancori. Figli senza padri, alla deriva, e famiglie nelle quali nessuno lavora, ma che l'assistenza sociale sembra aver dimenticato. E ad aleggiare su tutto, l'amore lancinante e doloroso per una terra da cui si parte - ma quasi sempre per farvi ritorno e rimanere - e una testarda, assurda, commovente speranza di riscatto. Con Nelle terre di nessuno, Chris Offutt ha scritto uno tra gli esordi più fulminanti degli ultimi decenni, aggiungendo alla grande tradizione del racconto americano un nuovo, potente capitolo. Le sue storie, dure ma cariche di emozione, ci guidano in un Kentucky solo apparentemente marginale, e sanno narrarci con profonda empatia la sublime desolazione, il culto della violenza e la fame d'amore che si nascondono nell'America più ignota e dimenticata; in quei paesi che, come scriveva Mark Strand, nessuno visita mai.
Pacific Palisades / Dario Voltolini
Torino : Einaudi, 2017
L'Arcipelago Einaudi ; 233
Abstract: L'idea è tanto semplice quanto forte: esiste uno scambio di amore e di dolore tra noi e il mondo, tra noi e gli altri, e questo scambio avviene attraverso il muro che ognuno di noi è. Un baluardo che è anche una valvola, un filtro: una palizzata pacifica. Dario Voltolini ha scelto la forma del racconto in versi per compiere insieme a chi legge un viaggio intimo e universale nel tempo e tra le parole. Convocando sulla pagina le persone a lui più care e le loro storie, Voltolini ha immaginato un dialogo tra i vivi e coloro che non lo sono più, facendo emergere una prospettiva nuova: ognuno di noi custodisce dentro di sé, insieme al proprio passato, anche - forse soprattutto - quello di chi ci ha preceduto. Da questo testo, Romaeuropa Festival porterà nei teatri un reading con le musiche di Nicola Tescari diretto e interpretato da Alessandro Baricco.
Milano : Bompiani, 2017
Narratori italiani
Abstract: Vanessa ed Erica. Una farfalla e un fiore. Le conosciamo mentre preparano i bagagli, le vediamo lasciarsi deporre davanti a una bella casa sul lago, congedarsi dai genitori. Ma non le aspetta una vacanza. Villa Flora è una clinica per chi come loro ha problemi col corpo che brucia. Strette in un patto d'intesa profonda, sono decise a non lasciarsi scalfire dalle cure, perché quello che hanno, quello che sono insieme non deve risolversi, non può guarire. Per restare ferocemente unite si misurano, si toccano, si consumano a vicenda. Ma la vita, il resto del mondo, gli altri premono ai confini del cerchio che le racchiude, lo strappano. Perché bisogna cambiare; perché una libellula si trasforma quindici volte prima di diventare quello che si vede.
La vita che si ama : storie di felicità / Roberto Vecchioni
Torino : Einaudi, 2016
I coralli
Abstract: È inutile chiedersi cosa sia la felicità, o come fare a raggiungerla. Lo scrive un padre ai propri figli nella lettera che apre questo libro: la felicità, spiega, non è una questione d'istanti, ma una presenza costante, che corre parallela a noi. Il problema è saperla intravedere, imparando a non farci abbagliare. Il padre è Roberto Vecchioni. Sono per i suoi figli Francesca, Carolina, Arrigo e Edoardo - i racconti che compongono il volume. Dalle bizzarrie vissute insieme a loro, a episodi comici e drammatici della sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o ritrovati fino a un ritratto vivo e passionale di suo padre Aldo, Vecchioni attinge alla propria biografia per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicità, senza farla scivolare via finché non diventa soltanto un ricordo. Ma ci sono anche le canzoni, scritte in un arco di quasi quarant'anni. Ci sono squarci letterari: un racconto dalle Mille e una notte, la storia di Paolo e Francesca, il mito di Orfeo ed Euridice, un frammento di Saffo. C'è l'amata Casa sul lago, testimone di tanti momenti, alcuni dei quali difficili e persino spaventosi. Roberto Vecchioni ci conduce in un viaggio personale lungo quello che chiama "il tempo verticale", uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. D'altronde "la felicità non è un angolo acuto della vita o un logaritmo incalcolabile o la quadratura del cerchio: la felicità è la geometria stessa".
Milano : Iperborea, 2016
Abstract: "Io non mi chiamo Miriam", dice di colpo un'elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno, di fronte al bracciale con il nome inciso che le regala la famiglia. Quella che le sfugge è una verità tenuta nascosta per settant'anni, ma che ora sente il bisogno e il dovere di confessare alla sua giovane nipote: la storia di una ragazzina rom di nome Malika che sopravvisse ai campi di concentramento fingendosi ebrea, infilando i vestiti di una coetanea morta durante il viaggio da Auschwitz a Ravensbrück. Così Malika diventò Miriam, e per paura di essere esclusa, abbandonata a se stessa, o per un disperato desiderio di appartenenza continuò sempre a mentire, anche quando fu accolta calorosamente nella Svezia del dopoguerra, dove i rom, malgrado tutto, erano ancora perseguitati. Dando voce e corpo a una donna non ebrea che ha vissuto sulla propria pelle l'Olocausto, Majgull Axelsson affronta con rara delicatezza e profonda empatia uno dei capitoli più dolorosi della storia d'Europa e il destino poco noto del fiero popolo rom, che osò ribellarsi con ogni mezzo alle SS di Auschwitz. Io non mi chiamo Miriam parla ai nostri giorni di crescente sospetto verso l'"altro" interrogandosi sull'identità - etnica, culturale, ma soprattutto personale - e riuscendo a trasmettere la paura e la forza di una persona sola al mondo, costretta nel lager come per il resto della vita a tacere, fingere e stare all'erta, a soppesare ogni sguardo senza mai potersi fidare di nessuno.
Tutto potrebbe andare molto peggio / Richard Ford ; traduzione di Vincenzo Mantovani
Milano : Feltrinelli, 2015
I narratori
Abstract: Frank Bascombe ha vissuto una vita non più avventurosa di quella di tanti altri americani. Giornalista sportivo, agente immobiliare, due matrimoni, due figli grandi che vivono lontano, molti traslochi. A sessantotto anni, Frank si è ritirato a vita privata, ha venduto la casa sull'oceano dove si era trasferito con la seconda moglie ed è tornato a Haddam, la città che forse racchiude il segreto di tutti i suoi dispiaceri. L'uragano che un giorno d'autunno si abbatte sulla costa del New Jersey distruggendo la ridente stazione balneare dove Frank aveva creduto di poter esorcizzare i suoi fantasmi ne diventa in un lampo il principale evocatore. Il passato ritorna e parla con la voce di amici falsi, traditori o moribondi. Se la vita è davvero, come riflette Frank, "una questione di sottrazione graduale", che altro ti resta quando una catastrofe naturale ti ha sottratto tutto, compresa la casa dove hai trascorso i migliori anni della tua esistenza? L'ultimo romanzo di Richard Ford è il bilancio, non privo di sorprese e di humour, di una vita che potrebbe non essere poi così diversa dalla nostra.
Atlante degli abiti smessi / Elvira Seminara
Torino : Einaudi, 2015
Abstract: «Ti chiedi come ha fatto la seta a resistere intorno al cuore che precipitava. Ci sono vestiti che reggono i peggiori addii.» La storia di una madre e di una figlia attraverso gli abiti che Eleonora lascia al la giovane Corinne insieme alla casa a Firenze. Un giorno dopo l'altro la madre compila un campionario sfavillante degli abiti che diventa una sorta di vademecum per orientarsi fra il silenzio ostinato degli armadi e il frastuono dell'umanità.
Palermo : Sellerio, 2014
Abstract: Siamo alla fine di luglio, nel 1914, a Venezia. Il 28 giugno a Sarajevo Francesco Ferdinando è stato assassinato, l'Austria ha consegnato l'ultimatum alla Serbia. Sono i giorni dei sonnambuli, di imperi e nazioni, governanti e diplomatici, che consegnano inconsapevoli l'Europa al suo suicidio. Il commendatore Niccolò Spada vigila sui suoi ospiti all'Excelsior: il presagio che aleggia sull'Europa soffia anche sul Lido. L'Albergo leggendario è affollato: l'aristocrazia di tutta Europa scintilla come non mai, ma celebra le ultime ore della Belle époque. Fra gli ospiti c'è anche la marchesa Margarete von Hayek, bella come sa essere solo una donna dal piglio pari alla grazia, che nasconde un segreto terribile, inconfessabile, e che brindando alla fine del mondo chiede una lettera di credito molto particolare a Spada. Il commendatore vacilla, tentato dall'amore per Margarete, che è fuoco e rapina. Un sogno, sempre lo stesso, lo disorienta: un cacciatore ossessionato da una belva che si aggira per la foresta. Senza riuscire a incontrarla, ne sente il ruggito. Poco lontano, nel cuore della laguna, l'isola di San Servolo, sede del manicomio, conserva il segreto della nobile Margarete.
Il posto / Annie Ernaux ; traduzione di Lorenzo Flabbi
Roma : L'Orma, 2014
Abstract: Un libro dalla semplicità disarmante e dalla ricchezza immensa. Una figlia e un padre appena scomparso di cui lei, scrittrice, vuole raccontare la vita: “volevo dire, scrivere riguardo a mio padre, alla sua vita, e a questa distanza che si è creata durante l’adolescenza tra lui e me. Una distanza di classe, ma particolare, che non ha nome. Come dell’amore separato”. Lei e suo padre. Una parte di vita insieme, che alla fine li ha visti lontani, ma che la scrittura riesce ad avvicinare, colmando soprattutto la distanza tra un padre proletario e una figlia che ha fatto uno scatto sociale: “ho finito di riportare alla luce l’eredità che, quando sono entrata nel mondo borghese e colto, avevo dovuto posare sulla soglia”.
Palermo : Sellerio, 2014
Abstract: I migranti potrebbero sbarcare a Pantelleria, più vicina all'Africa, o in Calabria, o nel Canale di Otranto. E invece scelgono Lampaduza. Perché mai? La risposta è che Lampaduza è un confine deciso dal libero arbitrio politico e sociale ed ha assunto un significato simbolico e un ruolo concreto. A Lampaduza hanno messo in scena la frontiera: lo spettacolo della migrazione. Ma è dai confini, così come dalle prigioni, che si giudica uno Stato. Il 3 ottobre 2013 davanti alle coste dell'isola è accaduto il più grave incidente della migrazione per numero di vittime. Questo libro comincia un anno prima, quando l'autore, giornalista Rai, si recò sull'isola per lavoro; ed è un racconto, un diario e un reportage, scritto con i piedi piantati in quella terra senza un albero e lo sguardo volto al resto del Mediterraneo, all'Italia e all'Europa. Racconta insieme e per piani comunicanti tutto ciò che nell'isola si è intersecato negli anni più terribili, quelli in cui Lampedusa è stata contemporaneamente la capitale dei diritti umani e ha provato a suicidarsi. L'autore lascia salire alla memoria spunti diversi: il Mediterraneo, mare di naufragi segreti e guerre navali nascoste, di volti e di figure, narrato assieme alla grande migrazione, alle rivolte del Maghreb, agli accordi sciagurati con Gheddafi per i respingimenti, alla Sicilia rete di basi militari, alle vite quotidiane di migranti, al succedersi di sindaci e traversie di politicanti, a piccoli miti e storie lontane.
Palermo : Sellerio, 2013
Abstract: C'è una rapina nella casa di uno scrittore molto noto; col bottino, sparisce il computer in cui è salvato il suo ultimo romanzo non ancora consegnato alla casa editrice e incautamente non conservato in altro modo. Da questo momento il file comincia a scivolare come argento vivo sul piano accidentato della sua avventura, e si insinua, imprendibile e vivificante come il metallo liquido degli alchimisti, nel tran tran quotidiano dei tanti e diversi protagonisti. Ognuno dei quali sarebbe per sorte lontanissimo dagli altri, ma si trova coinvolto occasionalmente a causa della deviazione che quel manoscritto ha impresso nella sua esistenza. Il grande scrittore e la moglie; il giovane ingegnere a tempo determinato che lotta con la vita insieme alla affannata compagna; la bella agente di polizia, che conduce l'indagine in competizione con il laido superiore; la banda dei balordi; il tecnico appena disoccupato che c'è capitato per caso; il vecchio editore e la giovane editor. Questa varietà di personaggi, con i loro pezzi di vita, l'autore muove intorno alle eventualità aperte dallo svolgersi dell'inchiesta di polizia, su cui a loro volta gli individui incidono inconsapevoli con le scelte che fanno, creando una commedia degli incroci della vita.
Il complesso di Telemaco : genitori e figli dopo il tramonto del padre / Massimo Recalcati
Milano : Feltrinelli, 2013
Abstract: Edipo e Narciso sono due personaggi centrali del teatro freudiano. Il figlio-Edipo è quello che conosce il conflitto con il padre e l'impatto beneficamente traumatico della Legge sulla vita umana. Il figlio-Narciso resta invece fissato sterilmente alla sua immagine, in un mondo che sembra non ospitare più la differenza tra le generazioni. Le nuove generazioni appaiono sperdute tanto quanto i loro genitori. Questi non vogliono smettere di essere giovani, mentre i loro figli annaspano in un tempo senza orizzonte. Telemaco, il figlio di Ulisse, attende il ritorno del padre; prega affinché sia ristabilita nella sua casa invasa dai Proci la Legge della parola. In primo piano una domanda inedita di padre, una invocazione, una richiesta di testimonianza che mostri come si possa vivere con slancio e vitalità su questa terra. Il processo dell'ereditare, della filiazione simbolica, sembra venire meno e senza di esso non si dà possibilità di trasmissione del desiderio da una generazione all'altra e la vita umana appare priva di senso. Eppure è ancora possibile, nell'epoca della evaporazione del padre, un'eredità autenticamente generativa: Telemaco ci indica la nuova direzione verso cui guardare, perché Telemaco è la figura del giusto erede. Il suo è il compito che attende anche i nostri figli: come si diventa eredi giusti? E cosa davvero si eredita se un'eredità non è fatta né di geni né di beni, se non si eredita un regno?