Trovati 3 documenti.
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Paris : Bookking international, copyr. 1993
Abstract: Nanà ha per protagonista una prostituta e per tema uno dei nuclei attorno a cui ruota l'intero progetto zoliano: la carne, ovvero la pulsione e la ricerca ossessiva del piacere. L'affresco orchestrato da Zola si basa, come sempre nello scrittore francese, su un lungo lavoro preparatorio fatto di interviste a prostitute vere e racconti di amici ben introdotti nell'ambiente galante. Pubblicato nel 1880, il romanzo riesce a descrivere dall'interno la vita del Secondo impero e il suo sistema dei valori. Nanà esibisce fin da subito una sorta di irrefrenabile propensione al vizio, che la porterà via via a rimorchiare sconosciuti, di ambo i sessi, nei ristoranti e per strada, anche una volta raggiunta la consacrazione nell'empireo delle mantenute di lusso. Ha più volte la possibilità di sposarsi e quindi di sistemarsi, ma sempre prende a calci le opportunità di redenzione sociale che le vengono offerte. Perché lei ama il vortice della vita e sente nascostamente l'impulso di dover trascinare con sé alla rovina quante più persone riesca della società decadente nella quale vive.
[Reimpression]
[Paris] : Gallimard, impression 1991
Abstract: Ho voluto dipingere il tracollo fatale di una famiglia operaia nell'ambiente appestato dei nostri sobborghi. Dove regnano l'ubriachezza e l'ozio, prima o poi troviamo l'allentamento dei vincoli familiari, le sozzure della promiscuità, il progressivo oblio dei sentimenti onesti; poi, in conclusione, la vergogna e la morte. Eppure, continua Émile Zola, L'Assommoir è il più casto dei miei libri. La forma, soltanto la forma ha scandalizzato i critici. Il mio crimine è di aver avuto la curiosità letteraria di raccogliere e di fondere in uno stampo molto elaborato la lingua del popolo. Lo straordinario esperimento linguistico di Zola è l'invenzione di una forma narrativa ricca di indiretti liberi capaci di creare una intensa empatia con i personaggi e al tempo stesso di far irrompere nel testo una violenta denuncia sociale, senza che sia l'autore a farsene carico in prima persona. Il primo romanzo che emani davvero l'odore del popolo è qui offerto nella traduzione e con l'apparato di commento di uno dei più famosi francesisti italiani.
Thérèse Raquin / Emile Zola ; chronologie et introduction par Henri Mitterand
Garnier-Flammarion, 1970
Abstract: Thérèse Raquin, forse il più famoso romanzo di Zola, è la straordinaria, lucidissima analisi di un delitto quasi perfetto. In apparenza la storia è un tipico feuilleton: due amanti, sconvolti dal desiderio carnale, diventano assassini per sbarazzarsi del marito di lei e finiscono travolti dalla precisione della loro stessa macchinazione. Si assiste così a una metamorfosi quasi chimica della passione in paura e in egoismo: i due complici sono condannati a restare legati come gemelli siamesi, l'uno saprofita del corpo e dell'anima dell'altro, eppure enormemente distanti, ciascuno perseguendo una sua solitaria quanto vana strategia di salvezza. E dietro all'epilogo moralistico che vede scoccare un inesorabile castigo per i due criminali, si legge piuttosto in filigrana una sorta di insostenibile pesantezza del crimine per due creature fondamentalmente fragili e pavide. Qui per la prima volta nella letteratura un personaggio di fantasia viene esplicitamente trattato come un caso clinico: In Thérèse Raquin, ammette Zola, ho voluto studiare dei temperamenti e non dei caratteri [...] ho semplicemente fatto su due corpi vivi ciò che i chirurghi fanno su dei cadaveri. (Introduzione di Mario Lunetta)