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× Livello Monografie
× Data 2019
× Genere Fiction
× Nomi Cangemi, Laura <1963->
× Soggetto Famiglie

Trovati 3 documenti.

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Il bambino mannaro
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Materiale linguistico moderno

Stark, Ulf <1944-2017>

Il bambino mannaro / Ulf Stark ; traduzione di Laura Cangemi ; illustrazioni di Markus Majaluoma

Milano : Iperborea, 2019

I miniborei ; 9

Abstract: «Che cos'è un lupo mannaro?» chiede un giorno il piccolo Ulf, quando sente il fratello maggiore pronunciare quella parola con i suoi amici. Janne non perde occasione per spaventarlo: i lupi mannari morsicano! E chi viene morsicato diventa uno di loro. Di giorno sono persone normalissime, ma nelle notti di luna piena si trasformano in grossi lupi e vanno in giro a morsicare a più non posso. Proprio quella notte c'è la luna piena e qualcosa di peloso morde il braccio di Ulf. Un lupo mannaro! Adesso anche lui lo è diventato! Cosa farà? E se gli venisse voglia di mangiare la sua famiglia? Ma se uno diventa un lupo mannaro, dev'esserlo per forza per sempre? Età di lettura: da 7 anni.

Il paradiso dei matti
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Materiale linguistico moderno

Stark, Ulf <1944-2017>

Il paradiso dei matti / Ulf Stark ; traduzione di Laura Cangemi

Feltrinelli, 2018

Abstract: Il giorno del dodicesimo compleanno dovrebbe essere una giornata allegra e festosa per una ragazzina: le amiche che ti fanno gli auguri, i genitori che ti trattano da principessa, i regali da aprire... Ma per Simone (leggi Simòn) non è così: la sua stravagante mammina ha infatti deciso di traslocare per andare a vivere con l'uomo di cui è innamorata, un insulso mammalucco. Come se non bastasse, la nuova casa si trova in periferia e quindi Simone dovrà cambiare scuola e abbandonare i suoi amici. A peggiorare le cose durante il trasloco la madre si dimentica di far salire in auto il cane, che ora è scomparso. E siccome non c'è limite al peggio, il primo giorno nella nuova scuola Simone, per un equivoco, viene scambiata per un maschio e creduta un ragazzo da parte di tutti. Ma inaspettata bussa alla porta la salvezza, nella forma di un vecchio signore in ciabatte, mutandoni e camicia da notte, fuggito dall'ospizio per vivere in modo degno gli ultimi giorni della sua vita con l'adorata nipotina. Che come lui, quando morirà, finirà nel paradiso dei matti, e non in quello dei mammalucchi.

La tua vita e la mia
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Materiale linguistico moderno

Axelsson, Majgull <1947->

La tua vita e la mia / Majgull Axelsson ; traduzione di Laura Cangemi

Milano : Iperborea, 2019

Iperborea ; 304

Abstract: Ex giornalista di successo e vedova solitaria nella sua amata Stoccolma, Märit si trova costretta a tornare a Norrköping, nella casa d'infanzia di cui non sente nostalgia, per festeggiare insieme al suo gemello Jonas il settantesimo compleanno. Un impulso irresistibile durante il viaggio in treno la spinge a scendere a Lund, dove non mette piede da cinquant'anni, e a cercare la tomba dei «malati» di Vipeholm, il grande manicomio in cui finì suo fratello maggiore Lars. Lars-lo-Svitato, lo Sgorbio, come lo chiamavano tutti: di colpo Miri non può più trattenere i ricordi e le domande rimaste senza risposta fin da quel tragico giorno in cui sua madre morì, quando lei era appena quattordicenne, e il fratellone che era sempre stato con loro venne fatto sparire. Perché Märit non riesce ancora a dimenticare, o addirittura a fingere che niente sia successo come tutti a casa hanno sempre fatto? Cosa accadde veramente in quel lontano 1962, quando lei entrò a Vipeholm e scoprì ciò che vi avveniva, domandandosi chi ne portava davvero la colpa, senza poter opporre altro che rabbia e vendetta al muro di solitudine che separava ogni membro della sua famiglia? Con il suo occhio clinico e ipersensibile alle sottili crepe nell'edificio della società svedese, e con la capacità di calarci nei percorsi ad alta tensione emotiva dei suoi personaggi, Majgull Axelsson indaga la fragilità dei legami famigliari in un Paese rigorosamente improntato all'emancipazione dell'individuo. E attraverso la ricerca di verità della sua protagonista affronta un tabù della socialdemocrazia scandinava, risalendo all'epoca della sua fioritura come modello di uguaglianza e solidarietà sociale per dare voce a coloro che ne furono tagliati fuori, privati perfino dei diritti umani.