Trovati 387 documenti.
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Trovati 387 documenti.
Vol. 1: (libri I-IV) / a cura di Silvia Montiglio
2023
Teogonia / Esiodo ; a cura di Graziano Arrighetti
Einaudi, 2023
Cratilo / Platone ; introduzione, traduzione e commento di Mariapaola Bergomi
Carocci, 2022
Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2022
Dai misteri alla messa : sulla via dell'alchimia cristiana / Academo
Jouvence, 2022
Abstract: L'uomo ha preso così tanta confidenza con la natura che non ne coglie più l'aspetto saliente, ovvero che in essa è tracciata la strada che conduce al Sacro. La natura (esteriore e interiore) contiene il Sacrificio eterno di sé stessa verso i propri figli. Una volta presa coscienza di quanto si compie, attimo per attimo, la natura pone l'uomo sulla strada del ritrovamento della Fonte della Vita, il Principio della Luce nell'atto di farsi "carne" e "sangue", materia ed energia, sensibilità e vibrazione, terra e sole, pane e vino. Ecco il vero senso della Natura, al quale s'ispira l'arte ermetica. Il volume approfondisce questi temi legati alla tradizione misterica e affianca alla trattazione del rito e della liturgia le corrispondenti evidenze analogiche tra la messa, la telestikè e i lavori della "grande opera" fisica. Prefazione di Francesco Indraccolo.
[S.l.] : Fondazione Lorenzo Valla, 2022
Scrittori greci e latini
Abstract: Una raccolta organica e complessiva delle testimonianze antiche sull'affermarsi della democrazia in Grecia mancava finora. Come afferma Donato Loscalzo, «la democrazia non è soltanto un sistema politico, è un complesso di valori che implica mentalità e prospettive, sociali e culturali, sue proprie». Ed è per questo che le testimonianze raccolte non solo spaziano nel tempo, ma abbracciano tutti i generi letterari, essendo la democrazia «fenomeno culturale oltre che politico». La democrazia, e la discussione attorno ad essa, è dunque il fil rouge che attraversa nella sua totalità il mondo greco. I testi sono accorpati intorno ai nuclei tematici portanti indagati nell'agile ma esauriente commento.
Olimpiche / Pindaro ; introduzione, traduzione e note di Franco Ferrari
10. ed.
BUR, 2021
Lirici greci / tradotti da Ezio Savino ; testo greco, integrazioni e cura di Daniele Ventre
Crocetti, 2021
Abstract: Il volume comprende gli autori più noti: Archiloco, Semonide e Ipponatte per i poeti giambici; Callino, Tirteo, Mimnermo, Solone, Teognide, Senofane, Focilide e Crizia per i poeti di elegie; Saffo, Alceo e Anacreonte per i melici; Alcmane, Stesicoro, Ibico e Bacchilide per i lirici corali. Ma accanto a questi, il lettore troverà anche lirici minori e meno frequentati, come i giambografi Ananio, Difilo o Susarione, gli elegiografi Dionisio Calco ed Eveno, poetesse liriche meno presenti nelle antologie, come Corinna e Prassilla, e perfino alcuni frammenti di attribuzione incerta. La traduzione e le introduzioni dei singoli poeti sono opera del compianto Ezio Savino, che vi ha lavorato fino a pochi giorni prima della sua scomparsa, nel 2014, e costituiscono l'ultimo lascito culturale di questo grande interprete e divulgatore del mondo classico. Il lavoro di resa poetica italiana di questi "grani arroventati di poesia", come lo stesso Savino li ha definiti, era rimasto tuttavia parzialmente incompiuto, ed è stato perciò integrato per Teognide e Bacchilide, per i frammenti dei poeti minori e adespoti e in minor misura per gli altri autori, da Daniele Ventre, che ha curato anche il testo greco in base alle più aggiornate edizioni critiche, e ha corredato ogni autore di un commento sistematico, che accompagna il lettore frammento per frammento, con note storico-filologiche ed esplicative.
Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2021
Abstract: Il trattato su II Sublime, un piccolo gioiello della letteratura greca di età imperiale, contiene una delle più antiche, e senz’altro la più importante, fra le riflessioni classiche sulla natura della bellezza letteraria, rappresentata dalla parola hypsos, « vetta » o « apice », e metaforicamente « sublime ».Il fine dell’opera è didattico e pratico: l’autore si propone infatti di insegnare « come noi possiamo elevare le nostre doti naturali » al punto da poter creare un’opera così elevata che innalzi alla propria vertiginosa altezza l’animo di un lettore o di un ascoltatore. I suoi precetti non sono meramente tecnici: li sostanziano infatti due attitudini naturali quali la magnanimità (che si apre ad una prospettiva metafisica) e la passione. Ma di più: come già osservò il primo traduttore francese dell’opera, Nicolas Boileau (1674), «en parlant du Sublime, il est lui-mesme tres-sublime ».L’Antichità classica e il Medioevo non si mostrarono generosi verso questo testo, a noi giunto attraverso un unico manoscritto bizantino, per di più lacunoso. Fu solo la traduzione del Boileau, poco più di un secolo dopo la prima edizione a stampa dell’originale greco (F. Robortello, 1554), che diede il via alla fortuna de II Sublime e al suo impatto sulle teorie estetiche dell’età moderna.
Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2021
Baccanti / Euripide ; a cura di Giulio GUidorizzi ; appendice metrica a cura di Liana Lomiento
Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2020
Abstract: Agave porta, infissa in cima a un tirso, la testa del figlio Penteo che le sue compagne hanno fatto a pezzi: la vuole consegnare a Bacco in segno di vittoria. «A lui porta un trionfo fatto di pianto», fa dire Euripide al servo che racconta ciò che ha visto accadere sul Citerone. Invasata, Agave non sa che ciò che brandisce come un trofeo è il capo sconciato del figlio, e il momento nel quale lo capisce costituirà una delle più tremende scene di riconoscimento della tragedia antica. Le "Baccanti" erano iniziate con Dioniso che annunciava di volersi rivelare come dio in Tebe, di desiderare il riconoscimento e la venerazione. Li ottiene a prezzo di un sacrificio immane, che immola la ragione sull'altare della follia, e precipita l'intera stirpe di Cadmo nella disgrazia. In questa tragedia, l'ultima prodotta dal grande teatro del V secolo a.C., e l'ultima, probabilmente, composta dall'autore prima della morte (fu messa in scena ad Atene dal figlio), Euripide «ripropone in modo emozionante e terribile quello che era stato uno tra i temi fondamentali del suo teatro, cioè il conflitto tra ragione e irrazionale». Al suo centro si trova infatti la follia scatenata delle menadi, che infuria sulla montagna, con le donne che, cinte di pelli maculate, inghirlandato il capo di edera, brandendo il tirso nelle mani, si abbandonano a danze furibonde al suono di flauti e tamburelli. «Cos'è mai la saggezza?» si domandano le baccanti del Coro: «quale il dono più bello degli dèi ai mortali?» La loro risposta è spesso sibillina, paradossale: «Non è sapienza il sapere». Le "Baccanti" discutono il tema della sophia in modo insistente, con tutta l'urgenza che il fenomeno culturale e religioso del dionisiaco - superbamente illustrato dal curatore - richiede. «Molti sono gli aspetti delle cose divine, molte cose gli dèi realizzano contro ogni speranza» conclude il Coro, qui come in altre tragedie di Euripide, «ciò che si attende non si compie, dell'inatteso il dio trova la strada.».
Settima lettera / Platone ; introduzione, traduzione e commento di Filippo Forcignanò
Carocci, 2020
Abstract: La Settima lettera costituisce uno dei primi esempi di autobiografia nella nostra tradizione filosofica e letteraria, ed è stato l'oggetto delle più intense discussioni, sul suo vero autore, sulla natura della filosofia platonica come vi è delineata, sui rapporti tra il filosofo e la politica. Con grande abilità, l'autore di questo testo - Platone o un suo discepolo trasforma il problema della proprietà dei beni e della conoscenza nella questione dell'autenticità del sapere, e conduce la discussione sui consigli del filosofo agli uomini di potere estendendola alla considerazione della natura della conoscenza e della verità.
Milano : Mursia, 2019
Gum
Abstract: Il guerriero Cleostrato è morto. O almeno è quello che crede il suo servo frigio Davo che ha ritrovato lo scudo del padrone sul campo di battaglia accanto a corpi carbonizzati. È il punto di partenza di questa commedia di Menandro che mette in scena l'eterno scontro tra il bene e il male, rappresentato in questa storia dall'avido e crudele Smicrine che vuole appropriarsi del bottino di guerra del soldato creduto morto. Ci sono qui molti dei temi della commedia menandrea, definita dagli antichi «specchio della vita» per la capacità di rappresentare le vicende e le pulsioni umane. Nell'approfondita introduzione curata da Massimo Rossi le notizie sulla vita di Menandro, le caratteristiche della sua commedia e l'influenza che ebbe sul teatro latino ed europeo.
8. ed.
Garzanti, 2019
Abstract: Questa tragedia fu composta da Euripide probabilmente tra il 427 e il 425 a. C. Nel testo si intrecciano temi di fondo spesso affrontati da Euripide: le conseguenze della guerra, che si manifestano anche in un'alterazione di equilibri famigliari prima stabili; e la condizione della donna, soprattutto in relazione al problema della discendenza. La figura di Andromaca, legata nel mito al ruolo di moglie di Ettore, si rinnova in questa tragedia a contatto con una situazione meno nota, ma mantiene anche, di fronte alla catastrofe che si è abbattuta su di lei, i tratti (coraggio, costanza, amore materno) che sono caratterizzanti del suo personaggio. Testo greco a fronte.
2019
Fa parte di: Sophocles <496 a.C.-406 a.C.>. Tragedie e frammenti / Sofocle
Apologia di Socrate ; Critone / Platone ; a cura di Davide Susanetti
Feltrinelli, 2019
Bompiani, 2019
Abstract: La civiltà greca, forse più di ogni altra cultura antica, sembra aver avuto una particolare predisposizione a iscrivere quasi qualunque oggetto, prodotto, spazio utili a contenere lettere, frasi, veri e propri testi articolati, finanche componimenti poetici di altissima fattura. Centinaia di migliaia sono le testimonianze di epigrafi che la Grecia antica ci ha lasciato. Fra queste, un posto di rilievo occupano le epigrafi di carattere sepolcrale, e, fra queste, le epigrafi in versi. Commissionate soprattutto dalle famiglie più colte e facoltose, queste testimonianze aprono un orizzonte tutto da scoprire sulla civiltà antica: greca, ma non solo, visto che in lingua ellenica, sentita come la lingua della cultura e della poesia, sono realizzati anche epitaffi per uomini e donne romani, italici, o di altre aree del mondo antico. Sfogliare le "pagine di pietra" di questo affascinante repertorio mette di fronte il lettore a migliaia di individui: uomini e donne, bambini e anziani, che vissero e morirono nelle più diverse situazioni. Mette di fronte il lettore, in una parola, alla vita. I casi che ci rivelano colpiscono, a volte per la drammaticità degli eventi, altre volte per la serenità di chi ha saputo affrontarli, spesso per la disarmante attualità di tante sventure, di allora e di oggi. Testi reali, composti da poeti sconosciuti, per uomini e donne che hanno lasciato in tal modo il loro ricordo nei secoli: anziani che hanno concluso la vita con una vecchiaia serena e giovani morti prematuramente; naufraghi sfortunati e soldati gloriosi; fanciulle appena sposate che Ade ha strappato agli affetti e medici che, dopo aver curato altri, non hanno potuto curare se stessi. Il quadro che emerge dalle oltre duemila testimonianze è quello di una società multiforme e, per molti aspetti, simile alla nostra: una vera e propria Spoon River dell'antichità. Nel 1955 il grande epigrafista tedesco Werner Peek pubblicò la più importante raccolta, a tutt'oggi, di epigrammi sepolcrali greci, dall'età arcaica all'epoca cristiana. In oltre dieci anni di lavoro, Franco Mosino, grecista e linguista scomparso nel 2015, tradusse e commentò, per la prima volta al mondo, la raccolta del Peek. Emanuele Lelli, in collaborazione con un gruppo di studenti del Liceo Tasso di Roma, ne ha curato la revisione, l'aggiornamento e l'introduzione. La Prefazione di Giulio Guidorizzi poi apre orizzonti di lettura suggestivi, antropologici e letterari. Un'opera, dunque, che rende finalmente disponibile al pubblico italiano un materiale imponente per quantità, e particolarissimo per contenuti: un insostituibile strumento per ogni studioso di antichità classiche, ma anche un affascinante viaggio nel quotidiano dei greci, per il lettore curioso di oggi.
Mimesis, 2019
Abstract: Il De generatione et corruptione, opera poco conosciuta e sottovalutata, svolge un ruolo importante nelle riflessioni fisiche di Aristotele. Lo Stagirita affronta e risolve le questioni concernenti i quattro tipi di mutamento, distinti secondo la categoria di riferimento: la generazione e corruzione secondo la sostanza, l'aumento-diminuzione secondo la quantità, l'alterazione secondo la qualità, la traslazione secondo il luogo. L'articolazione di tali temi si sviluppa in un ricco confronto con i filosofi del tempo, con la ripresa della centrale tematica delle cause fisiche e con espliciti riferimenti al Motore immobile trattato nella Metafisica. L'ampia introduzione di Maurizio Migliori, che affronta le questioni di fondo proposte in questo testo, è completata da un saggio bibliografico di Lucia Palpacelli che espone criticamente tutti gli studi apparsi nell'ultimo trentennio. La traduzione e il commentario di Migliori sono stati rivisti e arricchiti sulla base di un analogo aggiornamento bibliografico. Il lettore ha così a disposizione un testo completo, presentato in un'ottica unitaria e sorretto da una lettura critica aggiornata.
9. ed.
BUR, 2018
Abstract: Il misantropo. Il burbero Cnemone è il bisbetico eroe del Dyscolos, e le sue asprezze di carattere, che tanto lo fanno assomigliare ad uno dei Rusteghi goldoniani, sono lo sfondo entro cui si realizza questa giovanile opera di Menandro di singolare abientazione agreste.
2018
Fa parte di: La democrazia in Grecia / a cura di Piero Boitani ; con la revisione generale di Tristano Gargiulo
Abstract: La lettura dell'Athenaion politeia può spingere a riflessioni sullo statuto difficile e complesso della democrazia, che ne costituisce anche il fascino e ne segna il destino. La democrazia vive nella perpetua tensione tra un sistema di norme procedurali e il metodo della partecipazione e della ricerca del consenso da una parte e un contenuto ideale che, per la sua straordinaria e inesauribile profondità, confina con l'utopia dell'altra...