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Trovati 2 documenti.

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Pappagalli verdi
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Materiale linguistico moderno

Strada, Gino <1948-2021>

Pappagalli verdi : cronache di un chirurgo di guerra / Gino Strada ; prefazione di Moni Ovadia

16. ed

Milano : Feltrinelli, 2002

Abstract: Le cronache di un chirurgo di guerra, fondatore di Emergency, l'associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. In questo libro, Strada mette a nudo le immagini più vivide, talvolta i ricordi più strazianti, le amarezze continue della sua esperienza di medico militante, stretto continuamente tra le politiche ufficiali dell'ONU e dei padroni della guerra e le pratiche del volontariato internazionale. Prefazione di Moni Ovadia.

Il borgo e la borgata
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Materiale linguistico moderno

Il borgo e la borgata : i ragazzi di don Bosco e l'altra Roma del dopoguerra / a cura del Circolo Gianni Bosio ; introduzione e coordinamento di Alessandro Portelli ; presentazione di Francesco Motto

Roma : Donzelli, [2002]

Abstract: Secolo di grave crisi economica, politica e sociale, il Seicento è invece a Napoli, e di riflesso anche nel Regno, un periodo di straordinaria vivacità nel campo delle arti figurative, tanto da essere definito, e non a torto, il «secolo d'oro» dell'arte napoletana. Napoli condivide con Roma, e in parte con Bologna, il ruolo di grande capitale dell'arte; più di Venezia, di Milano, di Firenze che non vivono, nel Seicento, la loro migliore stagione artistica. Caravaggio, Battistello, Ribera, Stanzione, il «Maestro degli Annunci ai pastori» (forse lo spagnolo Juan Do), Guarino, Preti, Giordano, il giovane Solimena: sono solo alcuni dei grandi protagonisti della pittura naturalistica e di quella barocca, cui sono da aggiungere gli arrivi emiliani (Reni, Domenichino, Lanfranco), che fornirono un contributo decisivo alla svolta in senso classicistico della pittura meridionale. Come già nel secolo precedente, Napoli è un centro di attrazione per spagnoli e per sudditi della Spagna, come i fiamminghi, che appaiono numerosi a Napoli e nel Sud. Un'apparizione, seppur fugace, fece a Napoli anche il grande Diego Velazquez. Napoli è inoltre il centro dove operò uno dei grandi scultori del secolo, Cosimo Fanzago, alter ego di Giovan Lorenzo Bernini. In architettura il Barocco non ebbe a Napoli una fortuna paragonabile alle vicende romane; da questo punto di vista, anzi, la capitale partenopea non fu un centro di primo piano nello sviluppo di quella corrente architettonica. Il Barocco meridionale andrà allora cercato, in accezione particolarissima, a Lecce e nel Salento e poi in Sicilia. La Sicilia artistica non visse una stagione paragonabile a quella del Regno continentale: seppure in tono meno sostenuto, tuttavia, le scelte figurative della cultura isolana scorsero parallele a quelle del Regno napoletano, dal naturalismo ai forti risentimenti classicisti. E almeno un grande pittore, Pietro Novelli, fu protagonista delle vicende pittoriche siciliane. Ma a caratterizzare in modo originale la produzione figurativa in Sicilia fu l'eccezionale sviluppo della decorazione in marmi policromi, che rende così sfolgoranti gli interni delle chiese e la ricchissima e splendida attività di orafi, argentieri e maestri intagliatori del corallo. La produzione di arte suntuaria siciliana si pone così come uno dei vanti principali dell'arte dell'isola. Francesco ABBATE – uno dei massimi studiosi della storia dell'arte meridionale – insegna all'Università di Lecce. Tra i suoi numerosi lavori, ricordiamo in particolare La scultura napoletana del Cinquecento, Donzelli 1993.