Trovati 6 documenti.
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Milano : Adelphi, [2009]
Abstract: Nell'arco di poco più di un decennio - da quel non troppo lontano 1996 in cui fu insignita del Premio Nobel per la letteratura - Wislawa Szymborska è diventata un autore di culto anche in Italia. Né questo vasto successo deve meravigliare. Grazie a un'impavida sicurezza di tocco, la Szymborska sa infatti affrontare temi proibiti perché troppo battuti - l'amore, la morte e la vita in genere, anche e soprattutto nelle sue manifestazioni più irrilevanti - e trasformarli in versi di colloquiale naturalezza e (ingannevole) semplicità. Il volume raduna l'intera produzione poetica della Szymborska, inclusa la recentissima raccolta Qui, apparsa in Polonia nel 2009.
Uno spasso / Wislawa Szymborska ; a cura di Pietro Marchesani
2. ed
Milano : Libri Scheiwiller, 2009
Abstract: Il poeta odierno è scettico e diffidente anche - e forse soprattutto - nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta quasi se ne vergognasse un po'. [...] Fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta. [...] Non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d'una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografia e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi - ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro.
Appello allo Yeti / Wislawa Szymborska ; a cura di Pietro Marchesani
2. ed
Milano : Libri Scheiwiller, 2009
Abstract: Il poeta odierno è scettico e diffidente anche - e forse soprattutto - nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta quasi se ne vergognasse un po'. [...] Fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta. [...] Non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d'una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografia e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi - ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro.
La fine e l'inizio / Wislawa Szymborska ; a cura di Pietro Marchesani
2. ed
Milano : Libri Scheiwiller, 2009
Abstract: Il poeta odierno è scettico e diffidente anche - e forse soprattutto - nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta quasi se ne vergognasse un po'. [...] Fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta. [...] Non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d'una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografia e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi - ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro.
Grande numero / Wislawa Szymborska ; a cura di Pietro Marchesani
2. ed
Milano : Libri Scheiwiller, 2009
Abstract: Il poeta odierno è scettico e diffidente anche - e forse soprattutto - nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta quasi se ne vergognasse un po'. [...] fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta. [...] Non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d'una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografìa e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi - ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro.
Sale / Wislawa Szymborska ; a cura di Pietro Marchesani
2. ed
Milano : Libri Scheiwiller, 2009
Abstract: Il poeta odierno è scettico e diffidente anche -e forse soprattutto - nei confronti di se stesso. Malvolentieri dichiara in pubblico di essere poeta quasi se ne vergognasse un po'. [...] Fino a non molto tempo fa, nei primi decenni del nostro secolo, ai poeti piaceva stupire con un abbigliamento bizzarro e un comportamento eccentrico. Si trattava però sempre di uno spettacolo destinato al pubblico. Arrivava il momento in cui il poeta si chiudeva la porta alle spalle, si liberava di tutti quei mantelli, orpelli e altri accessori poetici, e rimaneva in silenzio, in attesa di se stesso, davanti a un foglio di carta ancora non scritto. Perché, a dire il vero, solo questo conta. [...] Non ci sono professori di poesia. Se così fosse, vorrebbe dire che si tratta d'una occupazione che richiede studi specialistici, esami sostenuti con regolarità, elaborati teorici arricchiti di bibliografia e rimandi, e infine diplomi ricevuti con solennità. E questo a sua volta significherebbe che per diventare poeta non bastano fogli di carta, sia pure riempiti di versi più eccelsi - ma che è necessario, e in primo luogo, un qualche certificato con un timbro. (W. Szymborska)