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× Nomi Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Trovati 97 documenti.

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Aulularia
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Aulularia / Tito Maccio Plauto ; traduzione in versi con finale apocrifo di Roberto Piumini

Einaudi, 2017

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Poenulus
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Poenulus ; Truculentus / Plauto ; a cura di Tommaso Gazzarri

Milano : Mondadori, 2015

Classici greci e latini

Abstract: Attraverso le vicende del cartaginese Smerciato, rapito e venduto come schiavo da bambino e al centro di una complicata vicenda di eredità, amori, trucchi e agnizioni, la commedia Poenulus, "il Cartaginesino", introduce nel teatro plautino uno spunto di riflessione sull'umanità del nemico, sul significato della presenza dell'"altro", poiché nessuno più dei Cartaginesi incarnava per il pubblico romano i connotati dello "straniero". Al centro del "Truculentus" c'è invece una scaltra cortigiana, Frinetta, che riesce a circuire i suoi tre amanti e si rivela uno dei più antichi esempi letterari di "femme fatale". Ad accomunare le due commedie è il tema della guerra (le guerre puniche in particolare) e dei profondi cambiamenti socio-culturali che ne sono derivati. Le figure marginali nella Roma repubblicana, lo straniero e la donna, divengono in queste tarde opere plautine protagoniste, a testimonianza di come Plauto seppe affrontare anche le scottanti questioni poste dalla Storia sulla scena romana a lui contemporanea.

Miles gloriosus
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.> - Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Miles gloriosus ; Aulularia / Plauto ; introduzione di Niall W. Slater ; nota biografica di Cristina Borgia ; traduzione e note di Giovanna Faranda

Oscar Mondadori, 2014

Abstract: Scritte e rappresentate all'epoca della Seconda guerra punica, queste due commedie sono ancora oggi godibili e divertentissime per la vivace inventiva di situazioni comiche e la capacità di creare un linguaggio di inesauribile fantasia e ricco di giochi di parole di forte carica parodistica. La prima, Miles gloriosus (Il soldato spaccone) vede come protagonista una delle figure chiave del teatro plautino, il soldato fanfarone, millantatore di grandi imprese mai compiute, che si presenta come grande conquistatore di nemici e di donne, salvo essere prontamente smentito dagli avvenimenti della commedia. La seconda, Aulularia (La commedia della pentola) è invece incentrata su un personaggio destinato ad avere enorme fortuna nei secoli, il vecchio avaro, maschera chiave del teatro rinascimentale. Introduzione di Niall W. Slater.

Il soldato fanfarone
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Il soldato fanfarone / Plauto ; traduzione e note di Mario Scandola ; prefazione di Nuccio Ordine

[Milano] : BUR : Corriere della Sera, 2012

Asinaria
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Asinaria ; Captivi / Plauto ; a cura di Chiara Elisei

Milano : Oscar Mondadori, 2012

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Abstract: I due testi plautini qui raccolti, risalenti al periodo tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C, ruotano entrambi attorno alla figura di un padre: nel primo caso si tratta del tradizionale vecchio vizioso della commedia antica, che aiuta il figlio a riscattare la cortigiana di cui il giovane è innamorato ma solo per cercare di godere poi dei favori della fanciulla. Nel secondo, che Lessing giudicava la migliore commedia mai apparsa a teatro, vediamo in scena, al contrario, una figura esemplare, quella dell'anziano Egione, il cui figlio Filopolemo viene catturato in battaglia. Per riscattarlo Egione compra un gran numero di schiavi, tra i quali finirà per ritrovare anche un altro figlio rapitogli vent'anni prima. Trionfo dell'ideale di humanitas diffusosi all'epoca delle guerre puniche, Captivi si segnala per l'approfondimento psicologico, per essere più una commedia di carattere che di intreccio, ben diversamente dall'Asinaria, paradigmatico esempio invece della comicità più tipicamente plautina, fatta di colpi di scena e soprattutto di una straripante, fascinosa creatività linguistica.

La pentola del tesoro
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

La pentola del tesoro / Tito Maccio Plauto ; introduzione di Cesare Questa ; traduzione di Mario Scandola

13. ed

Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 2010

Abstract: Il denaro come ragione di vita e pensiero dominante in cui si occultano insicurezza di sé e timore del futuro: è questo un tema di antichissima elaborazione letteraria che Plauto sviluppa in chiave comica in questa commedia, l'Aulularia. L'avaro di Plauto si chiama Euclione. E' gretto, avido, sospettoso, nevrotico: ha nascosto una pentola piena d'oro in un luogo segreto su cui vigila ossessivamente, inquieto e alienato da ogni altro interesse, fino a creare, egli stesso, per eccesso di ansia, le premesse del furto tanto paventato. A sua insaputa, intanto, la figlia per la quale aveva progettato un matrimonio di interesse, attende un bimbo ed è prossima al parto. Le due vicende corrono parallele, fino al lieto finale.

Bacchides
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Bacchides / Titus Maccius Plautus ; edidit Caesar Questa

Sarsinae ; Urbini : Quattro venti, 2008

Abstract: Numerose sono state le pubblicazioni sulla commedia delle Bacchidi plautine. La presente edizione, curata dal Professore Cesare Quesa, propone con rigore filologico una nuova, valida e esauriente lettura critica dell'opera. Viene riportato il testo interamente in latino della commedia scritta da Plauto verso la metà del III secolo a.C.

Casina
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Casina ; Stichus / Plauto ; a cura di Annalisa Nemeti

Milano : Oscar Mondadori, 2008

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Abstract: I due testi plautini qui raccolti, risalenti rispettivamente al 186 e al 200 a.C., ruotano entrambi attorno a una storia d'amore contrastata. Il primo mette in scena un patrigno e un figliastro innamorati della stessa ragazza, una trovatella, che alla fine si scoprirà di libera nascita e così potrà sposare il più giovane dei pretendenti, di cui è innamorata, beffando i tardivi desideri del vecchio. Il secondo riprende il tema dei fratelli e delle vicende parallele, tipico del teatro classico, per raccontare la storia di due sorelle che insistono nel serbarsi fedeli ai mariti, di cui non hanno notizie da tempo, contro i tentativi del padre di farle risposare. La loro dedizione sarà premiata dal ritorno degli sposi nel frattempo divenuti ricchi.

Anfitrione
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Anfitrione / Tito Maccio Plauto ; prefazione di Cesare Questa ; introduzione di Guido Paduano ; traduzione di Mario Scandola

5. ed

Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 2007

Abstract: Giove assume le sembianze di Anfitrione e giunge a Tebe accompagnato da Mercurio, che ha preso a sua volta le sembianze di Sosia, servo di Anfitrione. Alcmena, che pensa di avere accanto suo marito, lo accoglie nel talamo. Il vero Anfitrione arriva all'alba, mentre il falso se ne va. Si viene così a creare una situazione intricatissima in un girotondo vorticoso di veri e falsi Anfitrione-Sosia, in cui il vero Anfitrione comincia a nutrire seri dubbi sulla fedeltà della moglie. La commedia si conclude all'improvviso con la notizia che Alcmena ha partorito due gemelli, uno figlio di Giove e l'altro di Anfitrione.

Medea
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Materiale linguistico moderno

Euripides <485 a.C.-407/406 a.C.>

Medea / Euripide. Aulularia / Plauto. Macbeth / William Shakespeare. L'avaro / Moliere / a cura di Ettore Barelli

[Milano] : Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, c2007

Abstract: Figura demoniaca di maga barbara e crudele, Medea è uno dei personaggi più noti, estremi e coinvolgenti del teatro antico. Lucida e determinata nel compiere una vendetta atroce, l'assassinio dei figli, che la colpirà con violenza devastante, Medea appare perfettamente consapevole delle conseguenze del suo gesto estremo. Ma alla tensione emotiva (capisco quali dolori dovrò sostenere, ma più forte dei miei propositi è la passione) si unisce un'assoluta autonomia intellettuale, fino ad allora sconosciuta in una donna nel mondo greco. Nella sua introduzione Vincenzo Di Benedetto mette in luce la modernità di questa tragedia e spiega la dura polemica dell'autore contro la società ateniese di quegli anni.

Anfitrione
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Materiale linguistico moderno

Giraudoux, Jean <1882-1944> - Giraudoux, Jean <1882-1944> - Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.> - Kleist, Heinrich von <1777-1811> - Molière <1622-1673>

Anfitrione : variazioni sul mito / Plauto ... [et al.] ; a cura di Lucia Pasetti

Venezia : Marsilio, 2007

Abstract: Commedia degli equivoci e delle sostituzioni, commedia dei sosia appunto, la vicenda narrata per la prima volta da Plauto ha numerose ripercussioni nella letteratura occidentale, a volte come semplice ripresa della perfetta commedia plautina, in altri casi come soggetto di ispirazione, materiale da elaborare liberamente, come per Kleist e Giraudoux, quest'ultimo pressoché ignoto in Italia e qui riproposto in una nuova traduzione.

2: <<Commedie>>
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

2: <<Commedie>> / Plauto ; traduzione e note di Maurizio Bettini e di Giovanna Faranda

Anfitrione
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Analitici

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Anfitrione / Plauto.

Commedie
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Monografie

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Commedie / Plauto

Milano : A. Mondadori

Stico
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Stico / Tito Maccio Plauto ; prefazione di Cesare Questa ; introduzione di Elena Rossi ; traduzione di Mario Scandola

Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 2005

Abstract: Due sorelle, Panegiride e Panfila, da più di due anni prive dei loro mariti, Epignomo e Panfilippo, anch'essi fratelli e partiti in cerca di fortuna; il padre delle due donne, Antifone, che vuole convincerle a lasciare i mariti e risposarsi; un parassita affamato, un servo che annuncia il ritorno dei due uomini; la riconciliazione con il suocero, i festeggiamenti finali. Come sempre, la trama della commedia plautina è ricca di colpi di scena, di finzioni, di raggiri e di beffe; come sempre avvince il lettore con la sua carica di satira e di comicità.

Asinaria
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Asinaria / Tito Maccio Plauto ; prefazione di Cesare Questa ; introduzione di Guido Paduano ; traduzione di Mario Scandola

4. ed

Milano : Rizzoli, 2004

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I Menecmi
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

I Menecmi / Tito Maccio Plauto ; introduzione di Cesare Questa ; traduzione di Mario Scandola

14. ed

[Milano : Rizzoli], 2004

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Abstract: Un mercante di Siracusa perde a Taranto uno dei suoi due figli gemelli, Menecmo, e ne muore di dolore. Menecmo, allevato da un ricco mercante di Epidamno di cui ha poi ereditato le ricchezze, vive a Epidamno, ha una moglie gelosa e una bella amante, Erozio. Il fratello, chiamato anch'egli Menecmo, va a Epidamno e viene scambiato per il gemello, crede però che la causa delle strane avventure che gli capitano sia l'interesse da lui suscitano in Erozio. Intanto Menecmo primo subisce le ire della moglie gelosa e del suocero. I due fratelli infine si riconoscono e decidono di tornare insieme a Siracusa dopo aver venduto all'asta i beni e la moglie (se qualcuno la compra) di Menecmo primo.

Mercator
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Mercator / Tito Maccio Plauto ; prefazione di Cesare Questa ; introduzione di Guido Paduano ; traduzione di Mario Scandola

Milano : Biblioteca universale Rizzoli, 2004

Abstract: Il fascino irresistibile di una giovane schiava, contesa senza esclusione di colpi tra un vecchio burbero e dispotico e il suo giovane figlio, perdutamente innamorato, è il vero motore drammaturgico di questa commedia. Al centro del Mercator sta infatti l'anziano Demifone che, per soddisfare le sue senili brame d'amore, tenta con ingegnosi sotterfugi di strappare al figlio l'incantevole Pasicompsa. Ma a nulla serviranno astuzie e inganni, finte vendite all'asta e scambi di persona: in un frenetico susseguirsi di battute ed equivoci, secondo un modello tipico della tradizione comica antica, il vecchio Demifone diverrà infatti a sua volta la vittima delle trame del figlio e del suo fedele schiavo.

Il Persiano
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Il Persiano / Tito Maccio Plauto ; prefazione di Cesare Questa ; introduzione di Elena Rossi ; traduzione di Mario Scandola

Milano : Biblioteca Universale Rizzoli, 2003

Abstract: Il Persiano occupa un posto eccezionale tra le commedie plautine: in essa sono abbandonati 'per un giorno' le gerarchie sociali e ogni principio d'autorità. Protagonista è un giovane schiavo, Tossilo, che, innamorato di una donna di condizione servile, cerca di procurarsi con una truffa ingegnosa il denaro per riscattarla. L'assenza quasi totale nella trama di padroni e padroncini da soddisfare e la fusione nella figura di Tossilo dei due ruoli tradizionali - il giovane innamorato e il servo astuto e devoto - segnano un forte scarto dalla prassi tradizionale della struttura comica e sembrano quasi suggerire un messaggio di emancipazione dai ruoli sociali.

Anfitrione
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Materiale linguistico moderno

Plautus, Titus Maccius <circa 250 a.C.-184 a.C.>

Anfitrione ; Bacchidi ; Menecmi / Tito Maccio Plauto ; introduzione e note di Margherita Rubino ; con un saggio di Vico Faggi ; traduzione di Vico Faggi

8. ed.- Milano : Garzanti, 2002

Abstract: Nel II secolo a.C. circolavano sotto il suo nome oltre cento commedie. Nel secolo successivo Varrone sottomise a un severo vaglio la copiosa produzione e accettò come sicuramente autentiche solo 21 commedie. Anfitrione, Bacchidi e Menecmi sono tre commedie giocate sugli equivoci che nascono dalla presenza in scena di personaggi identici: nelle Bacchidi e nei Menecmi si tratta di gemelli, nell'Anfitrione, invece, di Giove, che prende le sembianze del marito di Alcmena e di Mercurio che prende quelle di Sosia (passato poi, per antonomasia, a indicare la copia somigliantissima di un individuo).