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Trovati 366 documenti.

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Vol. 1: (libri I-IV)
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Materiale linguistico moderno

Heliodorus

Vol. 1: (libri I-IV) / a cura di Silvia Montiglio

2023

Teogonia
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Materiale linguistico moderno

Hesiodus - Hesiodus

Teogonia / Esiodo ; a cura di Graziano Arrighetti

Einaudi, 2023

Cratilo
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Materiale linguistico moderno

Plato <428/27 a.C.-348/47 a.C.> - Plato <428/27 a.C.-348/47 a.C.>

Cratilo / Platone ; introduzione, traduzione e commento di Mariapaola Bergomi

Carocci, 2022

Timeo
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Materiale linguistico moderno

Plato <428/27 a.C.-348/47 a.C.> - Plato <428/27 a.C.-348/47 a.C.>

Timeo / Platone ; introduzione di Franco Ferrari ; testo, traduzione e commento a cura di Federico M. Petrucci

Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2022

Dai misteri alla messa
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Materiale linguistico moderno

Academo

Dai misteri alla messa : sulla via dell'alchimia cristiana / Academo

Jouvence, 2022

Abstract: L'uomo ha preso così tanta confidenza con la natura che non ne coglie più l'aspetto saliente, ovvero che in essa è tracciata la strada che conduce al Sacro. La natura (esteriore e interiore) contiene il Sacrificio eterno di sé stessa verso i propri figli. Una volta presa coscienza di quanto si compie, attimo per attimo, la natura pone l'uomo sulla strada del ritrovamento della Fonte della Vita, il Principio della Luce nell'atto di farsi "carne" e "sangue", materia ed energia, sensibilità e vibrazione, terra e sole, pane e vino. Ecco il vero senso della Natura, al quale s'ispira l'arte ermetica. Il volume approfondisce questi temi legati alla tradizione misterica e affianca alla trattazione del rito e della liturgia le corrispondenti evidenze analogiche tra la messa, la telestikè e i lavori della "grande opera" fisica. Prefazione di Francesco Indraccolo.

La democrazia in Grecia. 5: Democrazia
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Materiale linguistico moderno

La democrazia in Grecia. 5: Democrazia : la nascita, il consolidamento, i consensi. Volume 1 / a cura di Donato Loscalzo

[S.l.] : Fondazione Lorenzo Valla, 2022

Scrittori greci e latini

Abstract: Una raccolta organica e complessiva delle testimonianze antiche sull'affermarsi della democrazia in Grecia mancava finora. Come afferma Donato Loscalzo, «la democrazia non è soltanto un sistema politico, è un complesso di valori che implica mentalità e prospettive, sociali e culturali, sue proprie». Ed è per questo che le testimonianze raccolte non solo spaziano nel tempo, ma abbracciano tutti i generi letterari, essendo la democrazia «fenomeno culturale oltre che politico». La democrazia, e la discussione attorno ad essa, è dunque il fil rouge che attraversa nella sua totalità il mondo greco. I testi sono accorpati intorno ai nuclei tematici portanti indagati nell'agile ma esauriente commento.

Olimpiche
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Materiale linguistico moderno

Pindarus

Olimpiche / Pindaro ; introduzione, traduzione e note di Franco Ferrari

10. ed.

BUR, 2021

Lirici greci
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Lirici greci / tradotti da Ezio Savino ; testo greco, integrazioni e cura di Daniele Ventre

Crocetti, 2021

Abstract: Il volume comprende gli autori più noti: Archiloco, Semonide e Ipponatte per i poeti giambici; Callino, Tirteo, Mimnermo, Solone, Teognide, Senofane, Focilide e Crizia per i poeti di elegie; Saffo, Alceo e Anacreonte per i melici; Alcmane, Stesicoro, Ibico e Bacchilide per i lirici corali. Ma accanto a questi, il lettore troverà anche lirici minori e meno frequentati, come i giambografi Ananio, Difilo o Susarione, gli elegiografi Dionisio Calco ed Eveno, poetesse liriche meno presenti nelle antologie, come Corinna e Prassilla, e perfino alcuni frammenti di attribuzione incerta. La traduzione e le introduzioni dei singoli poeti sono opera del compianto Ezio Savino, che vi ha lavorato fino a pochi giorni prima della sua scomparsa, nel 2014, e costituiscono l'ultimo lascito culturale di questo grande interprete e divulgatore del mondo classico. Il lavoro di resa poetica italiana di questi "grani arroventati di poesia", come lo stesso Savino li ha definiti, era rimasto tuttavia parzialmente incompiuto, ed è stato perciò integrato per Teognide e Bacchilide, per i frammenti dei poeti minori e adespoti e in minor misura per gli altri autori, da Daniele Ventre, che ha curato anche il testo greco in base alle più aggiornate edizioni critiche, e ha corredato ogni autore di un commento sistematico, che accompagna il lettore frammento per frammento, con note storico-filologiche ed esplicative.

Sul sublime
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Materiale linguistico moderno

Pseudo-Longinus

Sul sublime / a cura di Stephen Halliwell ; con un saggio di Massimo Fusillo ; traduzione di Laura Lulli

Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2021

Abstract: Il trattato su II Sublime, un piccolo gioiello della letteratura greca di età imperiale, contiene una delle più antiche, e senz’altro la più importante, fra le riflessioni classiche sulla natura della bellezza letteraria, rappresentata dalla parola hypsos, « vetta » o « apice », e metaforicamente « sublime ».Il fine dell’opera è didattico e pratico: l’autore si propone infatti di insegnare « come noi possiamo elevare le nostre doti naturali » al punto da poter creare un’opera così elevata che innalzi alla propria vertiginosa altezza l’animo di un lettore o di un ascoltatore. I suoi precetti non sono meramente tecnici: li sostanziano infatti due attitudini naturali quali la magnanimità (che si apre ad una prospettiva metafisica) e la passione. Ma di più: come già osservò il primo traduttore francese dell’opera, Nicolas Boileau (1674), «en parlant du Sublime, il est lui-mesme tres-sublime ».L’Antichità classica e il Medioevo non si mostrarono generosi verso questo testo, a noi giunto attraverso un unico manoscritto bizantino, per di più lacunoso. Fu solo la traduzione del Boileau, poco più di un secolo dopo la prima edizione a stampa dell’originale greco (F. Robortello, 1554), che diede il via alla fortuna de II Sublime e al suo impatto sulle teorie estetiche dell’età moderna.

Elena
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Materiale linguistico moderno

Euripides <485 a.C.-407/406 a.C.> - Euripides <485 a.C.-407/406 a.C.>

Elena / Euripide ; a cura di Barbara Castiglioni ; nota al testo e appendice metrica a cura di Liana Lomiento

Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2021

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Baccanti
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Materiale linguistico moderno

Euripides <485 a.C.-407/406 a.C.>

Baccanti / Euripide ; a cura di Giulio GUidorizzi ; appendice metrica a cura di Liana Lomiento

Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2020

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Abstract: Agave porta, infissa in cima a un tirso, la testa del figlio Penteo che le sue compagne hanno fatto a pezzi: la vuole consegnare a Bacco in segno di vittoria. «A lui porta un trionfo fatto di pianto», fa dire Euripide al servo che racconta ciò che ha visto accadere sul Citerone. Invasata, Agave non sa che ciò che brandisce come un trofeo è il capo sconciato del figlio, e il momento nel quale lo capisce costituirà una delle più tremende scene di riconoscimento della tragedia antica. Le "Baccanti" erano iniziate con Dioniso che annunciava di volersi rivelare come dio in Tebe, di desiderare il riconoscimento e la venerazione. Li ottiene a prezzo di un sacrificio immane, che immola la ragione sull'altare della follia, e precipita l'intera stirpe di Cadmo nella disgrazia. In questa tragedia, l'ultima prodotta dal grande teatro del V secolo a.C., e l'ultima, probabilmente, composta dall'autore prima della morte (fu messa in scena ad Atene dal figlio), Euripide «ripropone in modo emozionante e terribile quello che era stato uno tra i temi fondamentali del suo teatro, cioè il conflitto tra ragione e irrazionale». Al suo centro si trova infatti la follia scatenata delle menadi, che infuria sulla montagna, con le donne che, cinte di pelli maculate, inghirlandato il capo di edera, brandendo il tirso nelle mani, si abbandonano a danze furibonde al suono di flauti e tamburelli. «Cos'è mai la saggezza?» si domandano le baccanti del Coro: «quale il dono più bello degli dèi ai mortali?» La loro risposta è spesso sibillina, paradossale: «Non è sapienza il sapere». Le "Baccanti" discutono il tema della sophia in modo insistente, con tutta l'urgenza che il fenomeno culturale e religioso del dionisiaco - superbamente illustrato dal curatore - richiede. «Molti sono gli aspetti delle cose divine, molte cose gli dèi realizzano contro ogni speranza» conclude il Coro, qui come in altre tragedie di Euripide, «ciò che si attende non si compie, dell'inatteso il dio trova la strada.».

Settima lettera
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Materiale linguistico moderno

Plato <428/27 a.C.-348/47 a.C.>

Settima lettera / Platone ; introduzione, traduzione e commento di Filippo Forcignanò

Carocci, 2020

Abstract: La Settima lettera costituisce uno dei primi esempi di autobiografia nella nostra tradizione filosofica e letteraria, ed è stato l'oggetto delle più intense discussioni, sul suo vero autore, sulla natura della filosofia platonica come vi è delineata, sui rapporti tra il filosofo e la politica. Con grande abilità, l'autore di questo testo - Platone o un suo discepolo trasforma il problema della proprietà dei beni e della conoscenza nella questione dell'autenticità del sapere, e conduce la discussione sui consigli del filosofo agli uomini di potere estendendola alla considerazione della natura della conoscenza e della verità.

Pensieri
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Materiale linguistico moderno

Marcus Aurelius Antoninus <121-180> - Marcus Aurelius Antoninus <121-180>

Pensieri / Marco Aurelio ; a cura di Maristella Ceva

Mondadori libri, 2017

Vite parallele
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Materiale linguistico moderno

Vite parallele / Plutarco ; con un saggio di Antonio La Penna ; [con] un contributo di Mario Manfredini ; a cura di Barbara Scardigli

Milano : BUR Rizzoli, 2017

Classici greci e latini

Abstract: Due grandi generali accomunati da una sconfinata ambizione: Pirro, il successore di Alessandro Magno che tentò senza successo di assoggettare la Repubblica romana, e Gaio Mario, il condottiero di oscure origini sette volte console, vincitore su tanti nemici di Roma e protagonista, con Siila, della rovinosa guerra civile. Un’altra pennellata nel grandioso affresco delle Vite parallele, che, pur mosso dalla volontà di offrire ai contemporanei di Plutarco la visione pacificata di due culture legate da comuni valori, lascia emergere i segni di un problema irrisolto nell’identità greca di età imperiale. Completano il volume le introduzioni di Dieter Timpe alla vita di Pirro e di Maria Antonietta Giua a quella di Mario.

Metafisica
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Materiale linguistico moderno

Aristoteles <384/83 a.C.-322 a.C.> - Aristoteles <384/83 a.C.-322 a.C.>

Metafisica / Aristotele ; traduzione, introduzione e note di Enrico Berti

Bari ; Roma : Laterza, 2017

Abstract: La Metafisica è forse il più celebre trattato di filosofia, pietra miliare nella storia del pensiero occidentale, testo fondante della speculazione filosofica. È d'altro canto noto che metafisica non è termine aristotelico, ma indica, con espressione ambivalente, le opere che vengono dopo quelle della fisica, e anche quella parte della dottrina che attiene alle realtà ultrasensibili, al di là della realtà diveniente. In questo testo Aristotele avvia la creazione di una scienza dell'ente in quanto ente, sviluppandola attraverso l'analisi delle cause e dei princìpi primi, della sostanza, della potenza e dell'atto e dei motori immobili, temi che attraversano l'intero corso della speculazione occidentale. La presente edizione offre un'ampia introduzione, nella quale si ripercorrono le linee fondamentali dell'esegesi novecentesca della metafisica e si delineano i capisaldi dottrinali dell'opera. Presenta inoltre una puntuale traduzione, un vasto commento storicofilologico e un utile indice dei termini e dei concetti.

Frammenti
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Materiale linguistico moderno

Archilochus <sec. VII a.C.>

Frammenti / Archiloco ; con un saggio di Bruno Gentili ; traduzione e note di Nicoletta Russello

7. ed.

BUR, 2017

Grandezza e catastrofe di Bisanzio (narrazione cronologica). Vol. 1 (Libri 1.-8.)
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Materiale linguistico moderno

Grandezza e catastrofe di Bisanzio (narrazione cronologica). Vol. 1 (Libri 1.-8.) / Niceta Coniata ; a cura di Anna Pontani ; introduzione di Guglielmo Cavallo ; testo critico e nota al testo di Jan-Louis van Dieten

[Roma] : Fondazione Lorenzo Valla ; [Milano] : Mondadori, 2017

Scrittori greci e latini

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Abstract: Niceta Coniata, nato tra il 1150 e il 1155 in Asia Minore, studiò retorica e giurisprudenza, e giunse sino a divenire responsabile dell'amministrazione centrale dell'impero di Bisanzio. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Crociati, nel 1204, fuggì a Nicea, dove morì poi nell'indigenza (1217). «La storia», egli scrisse all'inizio della sua opera, «propone una varietà di esperienze ai magnanimi che nutrano un innato amore per il bene.» Essa si occupa dunque di coloro che hanno operato la virtù, ma anche dei malvagi: «L'anima di chi muore è andata nell'Ade, il corpo è tornato agli elementi di cui fu composto: ma le azioni compiute in vita, se furono oneste e giuste, empie e violente, se uno visse felice o sputò l'anima nella disperazione, tutto questo la storia lo grida alto. Così che, in altro modo e con altra espressione, la storia si potrà chiamare libro dei viventi, e l'opera storica tromba squillante, capace di far risorgere come dal sepolcro uomini morti da tempo e di porli sotto gli occhi di chiunque». Niceta si sente l'erede di tutti gli storici, da Erodoto a Tucidide, da Psello ad Anna Comnena. Costantinopoli è ancora per lui la città dell'oro e della porpora: egli ha fortissimo il senso della funzione e dell'eredità imperiale, e con passione di patriota bizantino racconta le lotte degli imperatori, tra il XII e il XIII secolo, contro un mondo che circonda e assedia Bisanzio da tutte le parti. Ma spesso la sua voce è furiosa e sarcastica, e con talento degno di Psello e con stile stupendamente barocco non risparmia né imperatori né burocrati. Niceta sente che qualcosa si è incrinato, in quella tradizione meravigliosa: che Costantinopoli ha commesso una colpa, e questa colpa si manifesta in una serie di disastri e in una tenebrosa imminenza di catastrofi, di cui egli è il commosso e spietato narratore. Pubblicata dalla Fondazione Valla in tre volumi ora completi, col testo critico di Jan-Louis van Dieten, e curata e commentata da Anna Pontani, la Narrazione cronologica di Niceta Coniata appare in tutta la sua bellezza quale vero e proprio racconto della «Grandezza e catastrofe di Bisanzio». Per questo primo volume, interamente reimpostato, ha scritto una nuova introduzione Guglielmo Cavallo.

Guida della Grecia. 10: Delfi e la Focide
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Materiale linguistico moderno

Guida della Grecia. 10: Delfi e la Focide / Pausania ; testo e traduzione a cura di Umberto Bultrighini ; commento a cura di Umberto Bultrighini e Mario Torelli

Milano : Mondadori ; [S.l.] : Fondazione Lorenzo Valla, 2017

Scrittori greci e latini

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Abstract: Siamo al termine della grande "Guida della Grecia", la Periegesi che Pausania compie, nel II secolo dopo Cristo, all'epoca degli Antonini: raccogliendo nell'ambito di un cammino geografico notizie storiche, artistiche, mitologiche. Nel Libro I, Atene. Nei Libri V e VI, al centro dell'opera, Olimpia e l'Elide. Nel Libro X: Delfi. Una struttura tripolare, dunque, per la Guida, opera di un erudito dalle ambizioni - in larga misura realizzate - di storico emulatore di Erodoto, impegnato soprattutto a recuperare, attraverso il viaggio nei luoghi e tra i monumenti della memoria, la grecità arcaica, classica e protoellenistica. Delfi occupa giustamente il libro conclusivo per le sue caratteristiche di sito "riassuntivo" della ellenicità. Ecco, allora, la grande strada Schiste, dopo il trivio dove Edipo uccise il padre, e dove ancora si trova la tomba di Laio, salire diventando «maggiormente scoscesa e più difficile anche per un uomo senza bagaglio»: si arrampica per il monte sul quale si erge Delfi, con il suo santuario, i suoi templi, gli antri, le rocce, le fonti, le iscrizioni, le statue, le pitture. Pausania annota tutto, tutto paragona: scava nelle leggende, riporta brani altrimenti perduti e per noi preziosi, racconta la storia dell'oracolo, del «consesso generale dei Greci», e delle gare, le Pitiche, che a poco a poco presero a tenersi lì. Lo vediamo entrare nel recinto sacro di Apollo, esaminare gli ex voto, fermarsi dinanzi alle sculture, contemplare il cavallo di bronzo donato dagli Argivi, «che è poi il famoso cavallo di legno di Troia, opera di Antifane di Argo», le statue realizzate con la decima dell'impresa di Maratona e compiute da Fidia: Atena, Apollo, Milziade, Eretteo. Chi legge percorre in realtà, attraversando Delfi, la memoria stessa della Grecia: le massime dei sapienti, «conosci te stesso» e «bando agli eccessi», un Omero in bronzo con l'oracolo che gli fu dato, il trono di Pindaro, la tomba di Neottolemo figlio di Achille. Siamo all'inizio di tutto. Nella gran sala fatta costruire dagli Cnidii, sulla quale Pausania si sofferma a lungo con meravigliata e protratta concentrazione, campeggiano le pitture di Polignoto: la Distruzione di Troia, e la Discesa agli Inferi - il mondo dell'Iliade, quello dell' Odissea.

Le storie. Vol. 7: Libro 7: Serse e Leonida
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Materiale linguistico moderno

Le storie. Vol. 7: Libro 7: Serse e Leonida / Erodoto ; a cura di Pietro Vannicelli ; testo critico di Aldo Corcella ; traduzione diGiuseppe Nenci

[Milano] : Fondazione Lorenzo Valla : Mondadori, 2017

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Abstract: Tutta l'Asia si muove per partecipare alla spedizione che il re di Persia, Serse, organizza contro Atene e la Grecia al fine di vendicare la sconfitta patita dal padre Dario. Del viaggio e dei popoli che lo compiono Erodoto fornisce una descrizione precisa e affascinante: dei luoghi, degli usi, dei costumi, dell'abbigliamento e degli armamenti delle diverse etnie. Per noi moderni, però, il centro del libro è la battaglia delle Termopili nell'estate del 480 a.C, che per primo Erodoto descrisse e che da più di due millenni è impressa nella memoria collettiva: quando, come recita un'iscrizione riportata proprio dallo storico, in quel passo tra i monti, «un giorno, contro tre milioni combatterono quattromila uomini dal Peloponneso»; resistenza, tradimento, aggiramento, ferocia e valore, vittoria e sacrificio sino all'ultimo istante: «Alla maggior parte di loro» scrive Erodoto dei momenti finali, quando i quattromila sono ridotti a trecento spartani, «le lance si erano ormai spezzate, ed essi uccidevano i Persiani con le spade. E in questo scontro cade Leonida, dopo essersi rivelato uomo valorosissimo e, intorno a lui, altri illustri Spartiati». I Greci indietreggiano verso la parte stretta della strada e vanno ad attestarsi su una collina: «Questa collina si trova all'ingresso del passo, dove ora è collocato il leone di pietra in onore di Leonida. E qui, i barbari li seppellirono con i dardi, mentre si difendevano con le spade - quelli che ancora le avevano -, con le mani e con i denti, alcuni, inseguendoli di fronte e demolendo il muro di difesa, altri, circondandoli tutto intorno da tutte le parti». Lo scontro tra Greci e Persiani deflagra in tutta la sua portata: è uno scontro tra civiltà, tra ideali opposti gli uni agli altri.

Odissea
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Homerus <poeta greco>

Odissea / Omero ; traduzione di G. Aurelio Privitera ; introduzione di Alfred Heubeck ; indici a cura di Donato Loscalzo

Mondadori, 2016

Abstract: Poema che narra le vicende del viaggio di ritorno di Ulisse ad Itaca.