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Trovati 154 documenti.

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Ai piani bassi
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Materiale linguistico moderno

Powell, Margaret

Ai piani bassi / Margaret Powell ; traduzione di Carla Palmieri e Anna Maria Martini

Torino : Einaudi, 2012

Abstract: Il mondo diviso tra i saloni sfolgoranti e i piani bassi della servitù, la lotta di classe a colpi di tazze di tè, i pettegolezzi e le tragedie nel racconto sulfureo di una cuoca a servizio dell'aristocrazia inglese negli anni Trenta. La voce ironica e acutissima di Margaret, già aiuto-cuoca a soli quindici anni, racconta il mondo di loro e noi. Dei ricchi aristocratici degli anni Trenta e dei domestici che lavorano nelle case dei facoltosi signori e i loro frivoli salotti e stanze da letto.

Joseph Anton
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Materiale linguistico moderno

Rushdie, Salman <1947->

Joseph Anton : memoir / Salman Rushdie ; traduzione di Lorenzo Flabbi

Milano : Mondadori, 2012

Abstract: Il 14 febbraio del 1989 Salman Rushdie riceve la telefonata di una giornalista della BBC che lo informa di essere appena stato condannato a morte dall'ayatollah Khomeini. È per la prima volta sente pronunciare la parola fatwa. La sua colpa? Aver scritto un romanzo intitolato I versi satanici, un libro accusato di blasfemia, una bestemmia contro l'islam, il Profeta e il Corano. Comincia così una vicenda dolorosa e fuori dall'ordinario, in cui uno scrittore è costretto a vivere in clandestinità, cambiando continuamente domicilio e sotto il costante controllo di una scorta armata. A Rushdie viene anche chiesto di scegliersi uno pseudonimo, che la polizia possa usare per riferirsi a lui. Dopo aver pensato agli scrittori più amati, sceglie i nomi di Conrad e Cechov: Joseph e Anton. E da quel momento, Salman Rushdie diventa il signor Joseph Anton. Ma come può vivere uno scrittore sotto la minaccia di essere ucciso? Che ne è della sua creatività? E dei suoi sentimenti? In che modo la disperazione ridà forma ai suoi pensieri e alle sue azioni? In questo memoir, Rushdie racconta la sua storia, che è poi la storia di una battaglia cruciale ai nostri giorni: quella per la libertà di espressione. Ma ce ne racconta anche gli aspetti più personali, e sono aneddoti a volte di grande tristezza, a volte straordinariamente divertenti. E riflette su come editori, giornalisti, scrittori, intellettuali, uomini politici hanno reagito a questa vicenda, non sempre con spirito di solidarietà.

L'ultimo sopravvissuto
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Materiale linguistico moderno

Pivnik, Sam

L'ultimo sopravvissuto : la testimonianza mai raccontata del bambino che da solo sfuggì agli orrori dell'Olocausto / Sam Pivnik

Roma : Newton Compton, 2012

Abstract: Sam Pivnik, figlio di un sarto ebreo, nasce a Bedzin in Polonia e trascorre una vita normale fino al primo settembre del 1939 - giorno del suo tredicesimo compleanno - quando i nazisti invadono la Polonia e la guerra spazza via in un attimo ogni possibilità di futuro. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Sam conosce il ghetto, i divieti imposti dai nazisti, il coprifuoco, gli stenti, il terrore per le strade. Poi, dopo un rastrellamento, tutta la sua famiglia viene deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Strappato alla sua famiglia, che trova la morte nelle camere a gas, Sam subisce terribili soprusi e atrocità, e ogni giorno, alla famigerata Rampa di arrivo dei treni dei deportati, vede compiersi sotto i suoi occhi la più inenarrabile delle tragedie. Sopravvissuto alla crudeltà delle SS e dei Kapo, ai lavori forzati nella miniera Fùrstengrube e alla marcia della morte nel rigido inverno polacco, Sam è infine tra i prigionieri sulla nave Cap Arcona, bombardata dalla Royal Air Force perché luogo di esperimenti dei nazisti su donne e bambini da parte delle SS. Ma ancora una volta, miracolosamente, riesce a salvarsi. Questo libro racchiude la sua testimonianza: la storia di un uomo che ha attraversato tutti i gironi dell'inferno nazista, ed è sopravvissuto per portare ai posteri la testimonianza di un orrore indicibile che non dovrà mai più ripetersi.

Ho smesso di piangere
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Materiale linguistico moderno

Pivetti, Veronica <1965->

Ho smesso di piangere : la mia odissea per uscire dalla depressione / Veronica Pivetti

Milano : A. Mondadori, 2012

Abstract: Il problema vero della depressione è che non la puoi raccontare, non la puoi descrivere. È invisibile. E non è uguale per tutti. Ma per tutti è un male profondo e assoluto. E va affrontata, perché tanto non si scappa. Anche per questo Veronica Pivetti ha deciso di condividere con noi il suo momento buio. E lo fa con toccante onestà, senza censurare i momenti dolorosi che, come spesso accade nella vita, finiscono per diventare involontariamente molto comici. Lei è malata, la sua tiroide non funziona più: questo si è sentita dire Veronica nel lontano 2002. Era così. La sua tiroide ha cominciato a dare i numeri, si è starata e l'ha traghettata verso una forte depressione, complici alcuni farmaci sbagliati che le erano stati prescritti. Così è iniziata la sua odissea medica. Alcuni dottori l'hanno salvata, altri massacrata, alcuni le hanno ridato la vita, altri gliel'hanno tolta. E finalmente, nel 2008, Veronica ha incominciato a rivedere la luce e a uscire da questo micidiale periodo nero. Sono stati sei anni infami, anni nei quali mi sono detta continuamente che era inutile vivere così. Il tempo triste sembra sempre tempo perso. Anni difficilissimi che, però, non sono passati senza lasciare un segno. Una volta ero perfettamente funzionante, ero nuova di trinca. E credevo che fosse quella la verità. Ora sono un po' rattoppata, ho un'anima patchwork e una psiche in divenire. Ed è questa la verità. Ma va bene così, perché la vita si fa con quello che c'è...

Hetty
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Materiale linguistico moderno

Verolme, Hetty E.

Hetty : una storia vera / Hetty E. Verolme

Milano : Il castoro bambini, 2012

Abstract: Hetty ha dodici anni nel 1943 quando viene strappata ai genitori e imprigionata con i fratelli nella casa dei bambini del campo di Bergen-Belsen, lo stesso dove muore Anna Frank. Come Anna Frank, Hetty ha vissuto ad Amsterdam prima di essere presa prigioniera, ma il destino le dà un compito diverso. Personaggio straordinario e positivo, è lei a fare da mamma ai bambini del campo, è lei a moltiplicare i momenti di dolcezza, è lei a ripetere ai piccoli prigionieri che - anche nell'orrore - la vita è bella. Eta' di lettura: da 12 anni. [Dal sito dell'editore: www.castoro-on-line.it/libri].

Sottotenente Baboni
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Materiale linguistico moderno

Aitini, Enrico <1950-> - Aitini, Carlo Alberto

Sottotenente Baboni : fronte russo 1942 / Enrico e Carlo Alberto Aitini ; a cura di Alessandra Demonte

Reggio Emilia : Lui, 2012

Il nostro Sic
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Simoncelli, Rossella - Simoncelli, Paolo

Il nostro Sic / Rossella e Paolo Simoncelli ; a cura di Paolo Beltramo

[Milano] : Rizzoli, 2012

Abstract: C'era una volta, tra la spiaggia con gli ombrelloni e la campagna dove si può imparare a guidare il trattore, un'officina piena di attrezzi e un pugno di bambini a cui piaceva andare forte con le minimoto. E tra questi ce n'era uno che voleva sapere il perché di tutte le cose, che amava il modo di correre di Eddie Lawson e Valentino Rossi e sognava di diventare un giorno come loro. E poi c'era un ragazzino che passava i pomeriggi a capire come funziona un motore, che la domenica cantava in macchina con babbo e mamma andando alle gare con la moto nel baule, che in trasferta all'estero si portava la piadina per le grigliate tutti insieme a fine gara e che cercava di far ubriacare le ragazze straniere su viale Ceccarini ma non sempre gli andava bene. E un giovane uomo che sulla moto ci stava un po' stretto ma che amava vincere. Non solo in pista ma anche a calcetto, a beach-volley, sugli sci, a biliardino, ovunque ci fosse della bagarre. E che aveva scelto una ragazza e quattro amici, sempre gli stessi, e cantava Siamo solo noi perché gli piaceva Vasco Rossi, ma anche O surdato 'nnammurato e Like A Rolling Stone. Un guerriero che con la squadra giusta sapeva fare miracoli e se c'era da prendersi a torte in faccia non si tirava mai indietro. Oltre duecento foto a colori, documenti di pista, memorabilia e scritti inediti. I primi giri in minimoto, le serate con gli amici, i rally: quattordici QR Code con video rari e divertenti. E un coro di trenta voci per raccontare Marco.

Roma Califfa
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Materiale linguistico moderno

Bevilacqua, Alberto <1934-2013>

Roma Califfa / Alberto Bevilacqua

Milano : Mondadori, 2012

Abstract: Roma bizzarra, Roma venerabile, Roma bambina, Roma delle leggende, Roma del mistero, Roma della realtà più cruda, Roma dalle due facce, Roma dalle mille sfumature, in una parola Roma Califfa: è, e non può che essere, la Roma di Alberto Bevilacqua, parmigiano di nascita, romano di adozione, da quando a vent'anni, partito per tentare la prima avventura della sua vita, trasmigra dal Po al Tevere e si insedia nella città eterna. Come tanti italiani, a quel tempo soprattutto, ha deciso di affidare alla capitale la sua gioventù e il suo futuro: speranze, sogni, anni di vita. Questo volume è l'illuminante cronaca di quelle scoperte. Esplorazioni, immedesimazioni nell'anima califfa di Roma, che ha tante affinità con la Califfa, come simbolo carnale e leggendario. Quante felici testimonianze di un variegato percorso dell'autore dal secondo dopoguerra in poi, fra affascinanti personaggi finalmente svelati, che non si dimenticano. Si spazia dai ricordi di gioventù - quando l'autore, giovane cronista di nera al Messaggero muoveva i primi passi nella sua città d'elezione - alla Roma antica di Adriano o Vespasiano, dalla Roma papalina alla Roma del boom e degli anni gloriosi di Cinecittà, senza rinunciare a sulfuree incursioni nella Roma tormentata dei giorni nostri. Un itinerario fatto non solo di luoghi, ma anche di incontri e conversazioni, con attori come Charlie Chaplin, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi.

Diario di una sottomessa
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Materiale linguistico moderno

Morgan, Sophie

Diario di una sottomessa : la storia vera di un risveglio sessuale / Sophie Morgan ; traduzione di Fabrizia Macchia e Maria Rosa Prencipe

[Milano] : Bompiani, 2012

Abstract: Sophie Morgan è una trentenne indipendente e di successo. È una giornalista, intelligente, brillante e sarcastica. Potrebbe essere la ragazza della porta accanto. Ma Sophie è anche una sottomessa: in camera da letto le piace lasciare la sua libertà e il suo potere nelle mani di un uomo che la domini per il puro piacere di entrambi. Dopo lo scalpore di Cinquanta sfumature di Grigio, questo memoir racconta dalla viva voce della sua protagonista cosa significhi essere una sottomessa. Dalla prima sculacciata alla consapevolezza che anche le punizioni più severe le provocano piacere, la protagonista ci guida in maniera diretta e senza veli lungo la via che sta seguendo. Ma è solo dopo il suo incontro con James che inizia a spingere sempre un po' più lontano i propri limiti. Man mano che la loro relazione si fa più coinvolgente, più audace, Sophie inizia a chiedersi dove tutto questo la porterà, se sarà possibile coniugare le sua sessualità con la vita di tutti i giorni e soprattutto se davvero l'uomo perfetto può essere animato anche da una crudeltà perfetta.

Alto come un vaso di gerani
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Materiale linguistico moderno

Poretti, Giacomo <1956->

Alto come un vaso di gerani / Giacomo Poretti

Milano : Mondadori, 2012

Abstract: Nessun semaforo, una manciata di case e negozi, e un campanile che svetta come un faro nel mare verde dell'Alto Milanese, già però punteggiato di fabbriche e fabrichette che ne stanno cambiando irrimediabilmente la fisionomia. E, soprattutto, volti e voci di un'umanità anch'essa in trasformazione, ma ancora sospesa prima della rivoluzione. Sono gli anni Sessanta e Settanta, e il paese, con i suoi ritmi lenti, i suoi riti, i suoi personaggi, riesce ancora per un momento, forse per l'ultima volta, a dare significato e calore alla vita dei suoi abitanti. Villa Cortese, in questo senso, incarna tutti i paesi di un Nord Italia che si avvia al boom economico senza sapere che poi niente sarà più come prima, del tutto ignaro dei costi della travolgente corsa al benessere. Custode fedele di questi ricordi, Giacomo Poretti ce li porge con la delicatezza di chi sa di maneggiare qualcosa di fragile e unico, con il candore di uno sguardo infantile acuto ma privo di malizia. Il suo umorismo non è mai crudele, e non c'è ombra di sarcasmo - semmai affetto e compassione - per un piccolo mondo al tramonto. All'interno di questa storia corale, che si dipana tra colonie estive, scuole, oratori, bar, officine, campi e garage, si susseguono le stagioni della vicenda di un uomo che, lungo il proprio percorso, avvertirà tutta l'angustia e i limiti del paese, l'insidia nascosta nel suo abbraccio protettivo.

Cicale
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Materiale linguistico moderno

Iorio, Marta

Cicale / Marta Iorio

Topipittori, 2012

Il bar delle grandi speranze
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Moehringer, J. R. <1964->

Il bar delle grandi speranze / J. R. Moehringer ; traduzione di Annalisa Carena

Milano : Piemme, 2012

Abstract: Per J. R. il bar di quartiere è la sua famiglia e i suoi frequentatori sostituiscono la figura paterna. Figlio unico

A braccia aperte fra le nuvole
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Materiale linguistico moderno

Salvatore, Fabio <1975->

A braccia aperte fra le nuvole : la notte della sofferenza, la grazia della fede / Fabio Salvatore

Milano : Piemme, 2012

Abstract: Fabio Salvatore ha scoperto di avere un cancro alla tiroide all'età di 21 anni. Fino a quel momento aveva creduto che la vita fosse ai suoi piedi. Era pieno di sé. Forte di un talento messo a disposizione solo di se stesso, stava per debuttare in un'importante produzione teatrale internazionale che lo vedeva come protagonista. All'improvviso, la scoperta: il cancro, da lui sempre definito Scarafaggio. Per mesi nega l'evidenza, recita in teatro, accantona la malattia, nasconde tutto ai suoi familiari, finché, afono e privo di forze, è costretto ad affrontare il calvario della malattia. Operato d'urgenza, supera l'intervento e fa la sua prima radio-iodio-terapia, che lo porta a essere isolato da tutto e da tutti. È in quel silenzio che Fabio inizia a guardare dentro se stesso. Guarda alla fede, ma è poco lucido per capirne la forza. Passano i mesi, e dopo un anno parte per il Portogallo, per una vacanza, ma durante quel viaggio nel buio dell'intimità trova uno spiraglio che è Maria, la sua Mamma, e che lo porta a Fatima. Di qui il suo cammino, il suo deserto che diventa fiorito e pieno di colori. Abbraccia la Croce e vive nella Gioia. La morte tragica del padre, avvenuta in un incidente stradale, fa conoscere a Fabio il valore della Redenzione del perdono, e il ritorno del cancro dopo dieci anni lo consegna in totale offerta a Maria. Ecco il dolore che si trasforma in passione di vita. L'incontro con Chiara Amirante e la Comunità di Nuovi Orizzonti è il sentiero che lo porterà a Medjugorje...

Il mio cuore sconosciuto
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Valandrey, Charlotte <1968->

Il mio cuore sconosciuto / di Charlotte Valandrey, con Jean Arcelin ; traduzione di Marcella Uberti-Bona

Milano : Longanesi, 2012

Abstract: Charlotte è bellissima, ha quasi diciotto anni e un radioso futuro di attrice davanti a sé, quando scopre di essere sieropositiva. Per contrarre il virus le è bastato, come a tante altre persone, un rapporto non protetto. Al fine di evitare che il virus si sviluppi nell'Aids, deve sottoporsi a cure molto aggressive, che le danneggiano gravemente il cuore. Il primo infarto la colpisce a soli trentaquattro anni, il secondo a breve distanza. È viva per miracolo ma il suo cuore è compromesso, e solo il trapianto potrebbe salvarla. In una notte fredda e piovosa del 2003 un incidente stradale in cui una giovane donna perde la vita le offre la possibilità di farcela. Dopo l'intervento e una lunga riabilitazione, Charlotte rinasce. Ma la sua incontenibile e contagiosa gioia di vivere è turbata da strane sensazioni di déjà-vu, inspiegabili cambiamenti nei gusti e incubi ricorrenti. C'è davvero un'altra vita in me? si chiede continuamente Charlotte. E proprio quando sembra aver ritrovato tutto, persino la piena felicità di un nuovo amore, la vita ha per lei in serbo un altro, sconvolgente colpo di scena. Questa è la storia di Charlotte Valandrey. Sembra un romanzo e invece è tutta incredibilmente vera.

Neanche con un morso all'orecchio
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Materiale linguistico moderno

Insinna, Flavio <1965->

Neanche con un morso all'orecchio / Flavio Insinna

Milano : A. Mondadori, 2012

Abstract: La morte del padre è l'evento che cambia il corso di un'esistenza. Quello che fa diventare grandi, fa decifrare il senso di una vita intera. Un percorso faticoso, raccontato senza sconti da Flavio Insinna, in un libro intimo e introspettivo. Rivolgendosi al padre in un corpo a corpo serrato, un mattatore della TV popolare illuminata dai grandi ascolti esplora il mondo in ombra dei sentimenti e del dolore, dei conflitti e dell'amore. E il padre di Flavio diviene padre nostro. Suo e di tutti, nel corpo vivo delle parole. Neanche con un morso all'orecchio è un memoir sulla lunga adolescenza di un eterno Peter Pan (che a 45 anni vive ancora in casa con mamma e papà) costretto a diventare di botto responsabile. Sul conflitto tra il desiderio di entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel che costi. Un po' come un giovane Holden, Flavio Insinna è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare nelle sue scelte di vita, di lavoro e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale, ereditato dalla figura paterna, e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e di costruito. Un sentimento del tutto originale per chi ha fatto della fiction il proprio mestiere. Sul filo della comicità, da attore consumato, Insinna non si nega nessuna gag nella nostalgica rievocazione di ricordi autobiografici.

Il diavolo e la rossumata
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Casati Modignani, Sveva - Casati Modignani, Sveva

Il diavolo e la rossumata / Sveva Casati Modignani

Milano : Mondadori, 2012

Abstract: 1943, Milano è sotto le bombe degli Alleati. Una famiglia è sfollata in una cascina fuori città. Una bambina affidata alle cure dei nonni cresce immersa in un universo rurale, dove ha inizio il suo apprendistato alla vita. La bambina protagonista di questo libro è Sveva Casati Modignani, la quale affida per la prima volta a un racconto autobiografico i ricordi della sua infanzia, che si intrecciano con la memoria di cibi e sapori. Sono anni di fame, di mercato nero e di succedanei. Le donne si ingegnano a cucinare con fantasia i pochi ingredienti di cui dispongono. Nel racconto i ricordi dell'infanzia spaziano tra ricette golose e le attività solitarie della bambina che osserva silenziosa il mondo degli adulti sempre indaffarati: tra questi una nonna amorevole e un po' ruvida, che la crede posseduta dal Diavolo, e una mamma che, incapace di esprimere altrimenti il suo amore, cuce per lei abitini raffinati e cucina cibi gustosi. Il libro include un ricettario, con i piatti della cucina lombarda rivisitati dalle consuetudini di famiglia, tutti singolarmente commentati dall'autrice che rievoca con rara autenticità una cultura gastronomica radicata nel territorio, in un mondo di tradizioni e sapori dimenticati. Il Diavolo e la rossumata è un racconto personale, intenso, ironico, al quale non mancano tuttavia momenti intimi e a tratti drammatici, in cui Sveva Casati Modignani svela ai suoi lettori qualcosa di sé.

Come fiamma che brucia
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Chagall, Bella <1895-1944>

Come fiamma che brucia : io, la mia vita e Marc Chagall / Bella Chagall ; con una postfazione e 68 disegni di Marc Chagall ; traduzione di Lila Grieco

Roma : Donzelli, 2012

Abstract: Mio Dio, è così difficile estrarre dai ricordi inariditi un frammento di vita! E come lo si può fare se questi scarni ricordi si estinguono e finiscono con me? Vorrei salvarli. E mi sono ricordata che tu, amico mio devoto, spesso mi chiedevi di raccontarti la mia vita, del tempo in cui ancora non mi conoscevi. Con queste parole rivolte al marito Marc, Bella comincia ad affidare alla penna i suoi ricordi nel 1939, di ritorno da un viaggio in Polonia. Era nata nel 1895, da una famiglia ebrea, la più giovane di sette fratelli, ed era stata l'unica a frequentare una scuola pubblica, anziché ebraica. Studentessa brillante, si era guadagnata una medaglia d'oro che le aveva aperto le porte dell'Università di Mosca - cosa di norma vietata ai figli degli ebrei. Presa la laurea in letteratura, era tornata a Vitebsk, per lavorare con successo in teatro fino al 1915 quando, sposato Marc, si era trasferita con lui a Parigi. Anche Marc era nato a Vitebsk, e lì si erano conosciuti nel 1909. Quel loro primo incontro e l'inizio del grande amore sono tra i ricordi più toccanti raccontati da Bella in queste pagine. Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura, dice Marc nella postfazione al libro, da lui pubblicato tre anni dopo la morte di lei, corredandolo con 68 disegni, rimasti tra i suoi più celebri di sempre, per rendere ragione al suo talento di scrittrice, forse col rammarico di averlo oscurato con la sua fama di pittore.

Diario di un guardiano del Gulag
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Materiale linguistico moderno

Cistjakov, Ivan <190?-1941>

Diario di un guardiano del Gulag / Ivan Cistjakov ; con un saggio di Marcello Flores ; postfazione di Irina Scerbakova ; traduzione e cura di Francesca Gori

Milano ; Torino : Bruno Mondadori, 2012

Abstract: Nell'estate del 1934 un uomo poco oltre i trent'anni viene arruolato nelle truppe destinate a presidiare il BAMlag, un lager in Siberia dove era compito dei detenuti costruire un tratto della ferrovia Bajkal-Amur. Nei due anni passati al Gulag come comandante di un plotone di sorveglianza, Ivan Cistjakov tiene un diario che, scampato alla distruzione e pubblicato oggi per la prima volta, è un documento storico di eccezionale rilevanza, anche perché unico nel proporre un punto di vista diverso da quello delle vittime. Tipico rappresentante della zona grigia, Cistjakov è un testimone umanissimo e ambiguo, stretto tra insofferenza e paura, pietà e autocommiserazione. Non è un eroe, ma prova simpatia per le miserie dei prigionieri, vede le perversioni del sistema e l'inutilità di molte sofferenze, si irrita per gli ordini insensati. Medita il suicidio, ma desiste; sogna di tornare alla vita modesta di un leale cittadino sovietico, ma non si ribella; subisce collera, tristezza e vergogna protetto solo dalle pagine di questo diario, che diventa il suo sfogo e il suo segreto. E che costituisce oggi l'unica memoria diretta del Gulag capace di restituire la voce di un responsabile (se pur marginale) del suo funzionamento. Con un saggio di Marcello Flores. Postfazione di Irina Scerbakova.

Piu' forte del destino
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Materiale linguistico moderno

Ferrari, Antonella <1970->

Piu' forte del destino : tra camici e paillette la mia lotta alla sclerosi multipla / Antonella Ferrari

Milano : Mondadori, 2012

Abstract: Essere una donna disabile in un mondo in cui l'immagine femminile appare sempre patinata e perfetta non è facile, ma Antonella Ferrari, attrice e ballerina, malata di sclerosi multipla, non si è mai arresa tanto da diventare un punto di riferimento, una fonte di ispirazione per tante persone meno fortunate. Mi sono beccata tantissime porte in faccia, tantissime delusioni ma dovevo andare avanti anche per tutti quelli che vivono bloccati per colpa di una malattia. In questo libro Antonella, per la prima volta, racconta la sua storia. E lo fa senza censure, condividendo i suoi momenti di sconforto, la rabbia, la frustrazione, la fatica di rialzarsi dopo ogni caduta ma anche la grande gioia data da ogni piccola conquista e l'enorme soddisfazione di avercela fatta, di aver trovato il suo posto nel mondo dello spettacolo.

Dieci marchi  e un biglietto del treno
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Materiale linguistico moderno

Goldstein, Susy - Hamilton, Gina - Share, Wendy

Dieci marchi e un biglietto del treno : diario di un bimbo in fuga dall'olocausto / Susy Goldstein, Gina Hamilton, Wendy Share

Firenze : Pagliai, 2012

Abstract: Nel gennaio del 1939 i fratelli Benno e Heinz, di 9 e 13 anni, furono messi dai genitori su un treno che lasciava la Germania nazista nella speranza che raggiungessero la salvezza. Ciò che segue è un racconto di sacrificio, perdite, coraggio e speranza, un racconto fatto dallo stesso Benno, riportando il suo viaggio attraverso un continente sull'orlo della guerra. Da Berlino a Amsterdam e Londra, e infine a Toronto, questa è la storia vera di un canadese la cui vicenda personale tocca i nostri cuori e le nostre coscienze.