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Milano : Adelphi, copyr. 2002
Abstract: Si sa che non c'è nulla di più mondano quanto un buon funerale. E ancor più se si tratta di commemorare un estinto che, letteralmente, ha avuto per le mani la crème de la crème, ambosessi, di Londra. E allora l'evento può diventare, oltreché mondano, atrocemente intimo. E rischiare da un momento all'altro di sgangherarsi, se il suo programma prevede un preoccupante assolo di sax. E se uno dei convenuti si alza in piedi per tessere un panegirico dell'anatomia del trapassato.
Moderators: Valentina Tosi
2 febbraio 2015 alle 15:55
Ecco il libro di febbraio del circolo di lettura. In verità un piccolo libricino di 100 pagine che si legge in poche ore. Il primo mio commento è stato: che cavolo è? Alan Bennett a me era sconosciuto come autore. Poi inizi la lettura ed il testo ti cattura, ti affascina per originalità e sottile ironia. Dopo le prime pagine inizi anche ad inquadrare la trama, ed alla fine aspetti un colpo di scena che in effetti non c'è. Non vorrei nemmeno dire più di tanto, però vi anticipo che si parla della commemorazione (attenzione! non funerale) di un massaggiatore/gigolò che prestava le sue attenzioni sia a uomini che a donne, una persona conosciuta dalla migliore società londinese, amato per la sua grazia, la sua sensibilità e (non per ultimo) per la sua virilità. Il libro traccia uno spaccato della società e della chiesa anglosassone, con molta ironia. Una lettura gradevole. Molto originale. #TRC
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