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Palermo : Sellerio, 2013
Abstract: Semisepolto in mezzo a una pista sciistica sopra Champoluc, in Val d'Aosta, viene rinvenuto un cadavere. Sul corpo è passato un cingolato in uso per spianare la neve, smembrandolo e rendendolo irriconoscibile. Poche tracce lì intorno per il vicequestore Rocco Schiavone da poco trasferito ad Aosta: briciole di tabacco, lembi di indumenti, resti organici di varia pezzatura e un macabro segno che non si è trattato di un incidente ma di un delitto. La vittima si chiama Leone Miccichè. È un catanese, di famiglia di imprenditori vinicoli, venuto tra le cime e i ghiacciai ad aprire una lussuosa attività turistica, insieme alla moglie Luisa Pec, un'intelligente bellezza del luogo che spicca tra le tante che stuzzicano i facili appetiti del vicequestore. Davanti al quale si aprono tre piste: la vendetta di mafia, i debiti, il delitto passionale. Quello di Schiavone è stato un trasferimento punitivo. È un poliziotto corrotto, ama la bella vita. Però ha talento. Mette un tassello dietro l'altro nell'enigma dell'inchiesta, collocandovi vite e caratteri delle persone come fossero frammenti di un puzzle. Non è un brav'uomo ma non si può non parteggiare per lui, forse per la sua vigorosa antipatia verso i luoghi comuni che ci circondano, forse perché è l'unico baluardo contro il male peggiore, la morte per mano omicida (in natura la morte non ha colpe), o forse per qualche altro motivo che chiude in fondo al cuore.
Moderators: Valentina Tosi
26 gennaio 2015 alle 16:17
Premetto che questo libro mi ha tenuto in ansia fino a stamattina, perchè sapevo di averlo acquistato, ma non lo trovavo più. Poi mi sono ricordato di averlo prestato, però non ricordavo a quale persona l'avevo lasciato, quindi ero piuttosto in angoscia per il primo episodio edito da Sellerio del Commissario Rocco Schiavone. Stamattina però il mio capo ufficio me l'ha riportato, era fra i suoi libri! La cosa mi ha rasserenato perchè questo giovedì Antonio Manzini sarà ospite del nostro gruppo di lettura legger...mente di Cerese e presenterà il terzo romanzo della serie "non è stagione", e potrò autografarli entrambi. Se amate un personaggio ambivalente, che ama la giustizia, ma non disdegna nemmeno di sporcarsi l'anima per ottenere ciò che vuole, avete trovato l'autore che fa per voi e vi consiglio di scoprire questi gialli che non vi rimarranno indifferenti, lasciando anche il posto a siparietti di pura comicità come le mitiche Clarks indossate dal romanaccio Rocco ad Aosta in pieno inverno con la neve per terra!
Se leggerete per tempo questo post, vi consiglio di non mancare giovedì 29/1 alle ore 21.00 presso la sala consiliare del Comune di Borgo Virgilio all'incontro con Antonio Manzini!
15 aprile 2022 alle 06:24
Primo contatto con un libro scritto da Antonio Manzini, Pista nera, il primo romanzo con protagonista il vicequestore Rocco Schiavone, un personaggio del tutto particolare e seconde me veramente riuscito. Eppure si tratta di un poliziotto corrotto, che ama la bella vita, indubbiamente dalle grande capacità investigative, ma non di certo un esempio di correttezza e onestà; pur tuttavia finisce con il destare simpatia, con una sua ironia puntuale, che strappa più di un sorriso, e con una sua coerenza che lo rende degno di essere rispettato. Rocco Schiavone non è certo il commissario Maigret, e neppure l’investigatore Hercule Poirot, è semplicemente Rocco Schiavone, un uomo che cerca di ottenere il meglio della vita, ma nella sua disonestà colpisce solo dei criminali.
In questo Pista nera è alle prese con un delitto del tutto particolare; infatti su una pista sciistica di Champoluc viene rinvenuto un cadavere semisepolto nella neve, un corpo martoriato in quanto sullo stesso è passato un cingolato usato per battere i percorsi degli sciatori. Le tracce sono poche e il luogo del delitto è stato inquinato dal maldestro comportamento di alcuni poliziotti, così che Schiavone, da poco trasferito ad Aosta per aver pestato a Roma i piedi di qualcuno che conta, ha ben poche elementi per poter avviare le indagini: delle briciole di tabacco, resti organici e un fazzoletto nella trachea, il che esclude l’incidente e avvalora l’ipotesi dell’omicidio. C’è poco da essere contenti di fronte a cosi pochi e al momento apparentemente incomprensibili indizi, ma il nostro vicequestore non si dà per vinto e per quanto sia circondato da collaboratori non altezza, tranne uno su cui farà il massimo affidamento, piano piano riuscirà ad avere idee sempre più chiare fino a quando, in occasione dei funerali religiosi della vittima, proprio in chiesa provvederà ad assicurare i colpevoli alla giustizia.
Pista nera è un poliziesco veramente riuscito, con una trama ben congegnata e personaggi indovinati, per non parlare della conclusione del tutto logica. La suspense non viene mai meno, anzi si resta incollati alle pagine con il desiderio di leggere velocemente per arrivare a capire chi siano i colpevoli e solo verso la fine si comincerà a sospettare, più per una sensazione che per un ragionamento completo, logica che sarà ineccepibile quando il vicequestore metterà le mani sui colpevoli, verso uno dei quali poi mostrerà tutto il suo disprezzo.
E’ in romanzo ben scritto, con uno stile snello, un linguaggio semplice, ma non elementare, contraddistinto dall’immediatezza, una dote tanto più apprezzabile in presenza di un poliziesco.
Di conseguenza Pista nera è senz’altro meritevole di essere letto.
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