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La libraia di Stalino
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Gori, Leonardo <1957->

La libraia di Stalino

TEA, 2023

Abstract: Fronte russo, dicembre 1941. Il capitano Arcieri, in missione nel gelo dell'inverno ucraino, si scontra con il vero orrore Dicembre 1941. Il SIM, il Servizio di informazioni militare, intercetta il messaggio di una spia inglese nascosta in Unione Sovietica, che chiede nuovi codici per poter rivelare un terribile segreto. Non si conoscono altri dettagli, tranne la posizione da cui trasmette: Stalino, in Ucraina, nei dintorni dell'ospedale militare italiano. C'è solo una persona di cui il Comandante si fida per una missione così delicata: il capitano Bruno Arcieri, che non esita a partire sotto copertura per la gelida campagna russa alla ricerca della spia. Con il pretesto di indagare su presunte ruberie di materiali dell'Esercito, Arcieri si trova immerso da subito in un paesaggio spettrale, buio, innevato, e preda di un gelo inesprimibile che ben presto gli toglie il respiro e la speranza. Le condizioni sanitarie dell'ospedale militare sono spaventose, e tra i corpi dei caduti in attesa di sepoltura iniziano a notarsi anche quelli di vittime civili innocenti. Così, tra le reticenze dei medici italiani, le avances delle giovani donne ucraine che frequentano i locali dell'ospedale, le conversazioni con una bellissima e colta libraia e con il padre, italiano di Crimea, Arcieri indaga a fatica, atterrito da orrori indicibili, di cui inizia a sospettare i nazisti... In queste pagine Leonardo Gori dà un'altra densa e ricca pennellata al grandioso affresco della Storia italiana, che ha rappresentato finora attraverso gli occhi e le gesta di Bruno Arcieri, scegliendolo qui come testimone muto e incredulo della più grande tragedia che abbia colpito l'umanità.

Moderators: Valentina Tosi

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Il mio incontro con i romanzi di Leonardo Gori è avvenuto con Nero di maggio, che vede come principale protagonista il capitano dei Reali Carabinieri Bruno Arcieri. Da allora non ho fatto altro che seguire le avventure di questo ufficiale dei servizi segreti, un personaggio indubbiamente indovinato, impegnato in azioni sempre avvincenti nel periodo che precede la seconda guerra mondiale e durante la stessa. La creatività di Leonardo Gori ha fatto sì che siano usciti romanzi con Bruno Arcieri anche dopo la fine conflitto, prose quasi sempre interessanti, ma a mio parere meno valide delle precedenti. Inoltre, è inevitabile che l´attrazione di un personaggio tenda a scemare con il tempo, che perda insomma quell´alone di simpatia che gli è proprio e me ne sono acconto con il penultimo libro dato alle stampe, vale a dire Quella vecchia storia, che proprio non mi è piaciuto. Poiché stimo l´autore, non ho voluto troncare la letture dei suoi lavori ed è così che ho preferito dargli un´ulteriore possibilità con La libraia di Stalino, pubblicato nella primavera del 2023, e devo dire che ho fatto bene. Certo gli anni pesano su Bruno Arcieri, ma questa sua escursione in terra di Russia durante la seconda guerra mondiale ha ritrovato quegli elementi positivi che ho sempre apprezzato e che tuttavia con il trascorrere del tempo si erano appannati. E´ inutile che, come si suol dire, meniamo il can per l´aia, e tanto vale che dica subito che il romanzo mi è piaciuto, senza riserve, fatta eccezione per qualche piccola mancanza di chiarezza che comunque non è tale da invalidare il giudizio positivo. Leonardo Gori, da un´idea in fin dei conti semplice (la ricerca di una spia inglese a Stalino che ha lanciato un messaggio radio che preannunciava gravissime rivelazioni, chiedendo cifrari nuovi onde evitare di essere intercettato), è riuscito a trarre una storia convincente e assai interessante. Ebbene, più che la spia, a quanto pare dimorante a Stalino, dentro o nelle vicinanze dell´ospedale militare italiano, ciò che interessa ai nostri servizi segreti è il contenuto di queste gravissime rivelazioni. Ed è per questo che il Capitano Bruco Arcieri viene inviato là; inizia così un´avventura che, come è anche caratteristica dell´autore, presenta numerosi personaggi, quasi tutti naturalmente sospettabili, ma c´è dell´altro che nobilita l´opera, è il rapporto che intercorre fra le violenze di una guerra e chi ne è partecipe, i suoi timori, la convinzione che piano piano prende piede sull´inutilità della stessa, il desiderio, come reazione, di aiutare chi ne è vittima, amico o nemico, insomma un tema che trascende la vicenda del thriller, un po´ aggrovigliata, ma dotata di una crescente e palpabile tensione che induce a una lettura senza soste per scoprire, fra tanti indiziati, chi sia la spia. La soluzione del caso avviene ovviamente alla fine ed è caratterizzata da una certa logicità, caratteristica indispensabile per non provocare delusioni e malumori in chi legge. Non aggiungo altro, perché sarebbe una cattiveria nei confronti dell´autore e del lettore anticipare la conclusione, che non può che lasciare soddisfatti. Tuttavia, temo che si tratti del canto del cigno di Bruno Arcieri; è una sensazione, in quanto credo che l´autore si sia accorto che il personaggio cominci a stancare. La mia ipotesi è avvalorata dal fatto che il suo prossimo libro, che uscirà il 18 giugno, intitolato Borgo Ottomila, propone due nuovi protagonisti: la Vice Questore Laura Novembre e il Sovrintendente Stefano Alfieri. Riusciranno a sostituire nel cuore dei lettori Bruno Arcieri? Staremo a a vedere, ma per ora vale la pena di leggere La libraia di Stalino, un bel romanzo e forse l´ultimo che vede protagonista l´indomito ufficiale.

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