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Il soldato perduto
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Marchand, Gilles <1976->

Il soldato perduto

Pozza, 2023

Abstract: 1925, Parigi. Quando l’uomo entra nel ristorante, il maître col monocolo fissa con sospetto la sua camicia mal stirata, la giacca con le toppe ai gomiti da cui spunta una mano sola, le scarpe lucidate ma col fango sotto la suola. Chi ha combattuto si porta la guerra addosso, sotto la pelle, per sempre. Ed è stata una guerra feroce, tremendissima, quella che a lui ha strappato una mano, alle famiglie ha strappato padri, fratelli, figli. C’è una donna che lo attende seduta al tavolo con una questione urgente da sottoporgli: suo figlio non è mai tornato dal fronte e, sebbene siano trascorsi nove anni dalla battaglia di Verdun, Madame Joplain è graniticamente certa che Émile sia ancora vivo. L’uomo riconosce il lampo di folle speranza negli occhi di chi ha perso qualcuno ma non ha una tomba su cui piangere; ha cercato le tracce di tanti soldati spazzati dal conflitto, anche se finora non ne ha mai trovato uno in vita: che la triste signora non si faccia illusioni di sorta. Sono passati oltre dieci anni da quando lui stesso ha dovuto lasciare il combattimento attivo per colpa di quella mutilazione e da allora non ha mai smesso di occuparsi delle tragedie che la guerra ha lasciato dietro di sé, cercando un modo per fare ammenda, per perdonare a sé stesso di essere ancora tra i vivi. Per questo accetterà l’incarico, si metterà in cerca di Émile su campi di battaglia ormai freddi, fra ex soldati e testimoni che cercano solo di dimenticare; avvierà un’indagine disperata che si tramuterà in annosa ossessione e porterà alla luce mille storie di dolore e sangue ma anche di amore e speranza. Tra queste, una spicca per intensità e poesia, la storia della Figlia della Luna, quella donna bellissima che attraversava, notte dopo notte, la terra di nessuno tra i due schieramenti in cerca dell’amato perduto, indenne dal fuoco perché invisibile al nemico, come una creatura soprannaturale. E quando sulla Francia, sull’Europa intera, cominciano a soffiare nuovi venti di guerra con il loro carico di orrore e caos, è a quella storia dolce che il protagonista si aggrappa, unica luce in un mondo che affonda nelle tenebre.

Moderators: Valentina Tosi

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Sulla tragedia della guerra e con intenti pacifisti sono stati scritti due libri, giustamente diventati famosi, Niente di nuovo sul fronte occidentale, di Erich Maria Remarque, e Un anno sull´altipiano, di Emilio Lussu; inoltre ci sono state altre pubblicazioni, valide, ma di minor fortuna, e fra queste ho avuto occasione di leggere circa quattro anni fa quel gioiellino di Ballata senza nome, di Massimo Bubola, noto autore di musica leggera prestato occasionalmente alla letteratura.
E´ invece di questi giorni la mia lettura di Il soldato perduto, di Gilles Marchand, un francese che ha un trascorso di batterista in un gruppo rock. Ebbene, sono rimasto notevolmente impressionato da questo romanzo di amore e di guerra, in cui la retorica è bandita sin dall´inizio, anzi potrei dire che trionfa l´anti retorica con descrizioni che sanno essere asciutte e drammatiche quando serve e che assumono una nota poetica quando è indispensabile.
In breve è la storia della ricerca di un soldato di cui non si sa più nulla, su incarico della madre aristocratica e danarosa, ricerca condotta da un reduce della Grande Guerra nel corso della quale ha avuto la mutilazione della mano sinistra. Nonostante questa disgrazia, anche per non pensarci, non aveva rinunciato a combattere, ma, stante l´invalidità, grazie a una protesi posticcia, era stato messo a condurre degli autocarri lungo la Via Sacra che portava a Verdun. Finita la guerra è tornato a casa e ha potuto riabbracciare l´amata che tuttavia in poco tempo è stata stroncata dalla febbre spagnola. Solo, convinto anche di non aver fatto del tutto il suo dovere, arrotonda la pensione con incarichi di familiari che vogliono sapere dove si trova il loro caro, dato per disperso. E´ appunto questo il caso di Emile Joplain, un ragazzo sensibile e poeta, innamorato di una cameriera che serviva in famiglia, amore contraccambiato, ma irriducibilmente osteggiato dalla madre di lui. La ragazza, cacciata dal servizio, ritorna casa, in Alsazia, ma scoppia la Grande Guerra. Il mutilato si appassiona a questa indagine e cerca di ricostruire i passi dei due amanti, che, benché divisi, si cercano. E´ un´indaginea che apre squarci sugli orrori della guerra, sull´insensatezza degli uomini, sulle miserie di tanti poveri cristi e viene così a sapere di una donna che di notte vaga nella terra di nessuno, fra le opposte trincee, e si ferma di fronte ai feriti chiedendo loro se sanno dove si trovi il suo amato. Sembra una favola, tanto che non sapendo il nome della donna viene chiamata la Figlia della Luna. Ma quella che sembra una leggenda non lo è, è un grande, infinito atto d´amore.
Non vado oltre perché l´indagine ha la tensione del giallo e poi ovviamente si arriva alla soluzione, che non è proprio quella che il lettore spera.
E´ inutile che dica che questo romanzo ingenera un grande pathos, è un´emozione continua e crescente, è un´attesa fatta di speranze e di delusioni, è il piacere, in una tragedia, di leggere dei versi sublimi, così che si arriva alla fine più che mai convinti dell´inutilità delle guerre, riassunta peraltro in una frase del libro che riporto e che dice tutto, riguardo a dei prigionieri tedeschi:

" Se avessimo saputo che un crucco non era altro che un francese che parla tedesco avremmo fatto fatica a continuare a sparargli addosso.".

Leggetelo, non ve ne pentirete, e credo proprio che non pochi in qualche loro sogno vedranno la Figlia della Luna aggirarsi di notte su un campo di battaglia.

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