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Uomini ragno
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Scerbanenco, Giorgio <1911-1969>

Uomini ragno

Palermo : Sellerio, [2006]

Abstract: Stupisce che questi quattro racconti di Scerbanenco non siano stati notati e ripubblicati prima d'ora, per la verità che portano, nonché la loro importanza di testimonianza su come fu vissuto un periodo storico. Forse perché furono pubblicati nell'unica edizione nel 1946, tempi difficili e fragili di passaggio. Forse perché la successiva fama di inventore della Milano calibro nove mise in ombra l'altra, importante, produzione dello scrittore. Sono racconti di guerra, ambientati negli anni feroci. Il primo nel periodo in cui sta maturando l'alleanza con Hitler, e del nuovo clima di complicità è vittima un giovane capitano del controspionaggio italiano che scopre un complotto nazista e viene abbandonato dai suoi comandi. Gli altri tre si svolgono quando l'Italia è occupata dall'esercito tedesco: la caccia solitaria contro una spia nazista infiltrata a Napoli; una trappola contro una linea partigiana che aiuta esuli a fuggire; la vendetta contro un agente che deporta ebrei italiani attraverso la Svizzera. E sono racconti sulla paura, senza dubbi o reticenze, da parte di uno scrittore pessimista e del tutto poco fedele a qualsiasi ideologia, su chi questa paura ha seminato e ne porta la colpa.

Moderators: Valentina Tosi

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E’ indubbia l’importanza che ha avuto Giorgio Scerbanenco per la letteratura italiana di genere giallo, di cui si può dire sia stato il capostipite, lui che, per ironia della sorte, non era italiano di nascita, bensì di Kiev, che all’epoca non era ancora parte di quello che solo molto dopo diventerà lo stato ucraino, ma della Russia zarista. Pochi sanno, però, che fu anche autore di storie di spionaggio, come nel caso di questi quattro racconti, di cui il primo, Uomini ragno, dà il titolo all’intera raccolta. Si tratta di prose non lunghe, ma certamente nemmeno brevi, pubblicate per la prima volta nel 1946 e che parlano di fatti accaduti fra il 1936 e il 1944, anni cruciali per lo Stato italiano, soprattutto per quella guerra che porterà dopo l’8 settembre 1943 a una contrapposizione armata fra gli invasori nazisti, coadiuvati dai fascisti della Repubblica di Salò, e quegli italiani che intesero riscattare gli anni bui del ventennio mussoliniano e che diedero vita alla lotta armata dei partigiani. Tali racconti si lasciano per lo più leggere, sono abbastanza improntati alla tensione tipica del genere, ma non sono a livello delle ben più riuscite narrazioni gialle dell’autore. Alcuni sono un po’ troppo semplicistici, come Uomini ragno (una vicenda di controspionaggio prima della seconda guerra mondiale) e Delitto e castigo sul mare (una fuga dall’occupazione tedesca); altri sono molto più ispirati, come Inseguimento (un passaggio di linee) e Vittoria e pace (ambientato in Svizzera), forse perché negli stessi predomina il thriller.
Nel complesso credo si possa dire che il libro non è al livello di eccellenza di molte opere di Scerbanenco, ma che comunque è piacevole da leggere, e per questo è possibile consigliarlo.

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