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L'amico ritrovato
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Uhlman, Fred <1901-1985> - Uhlman, Fred <1901-1985>

L'amico ritrovato

Milano : Feltrinelli, 2013

Abstract: Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. "L'amico ritrovato" è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Germania, Israele, Portogallo. [Da: www.bol.it]

Moderators: Valentina Tosi

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L’amico ritrovato è una novella (troppo corto per essere classificato come romanzo breve) che narra di un’amicizia scolastica nata fra due ragazzi di estrazione sociale completamente diversa. Uno, Hans, è un ebreo figlio di un medico stimato ed eroe della Grande Guerra, l’altro, Konradin, è il rampollo di una primaria casata nobiliare. La vicenda si svolge in Germania nel 1933, quando il nazismo arrembante non è ancora riuscito a insediarsi con i pieni poteri, anche se spira un’aria che non lascia presagire nulla di buono, tranne per chi è convinto che il destino del popolo tedesco sia di comandare il mondo. E’ un’amicizia che nasce più per volontà del ragazzino borghese che per quella del nobile, anche se poi si instaurerà fra loro un legame fraterno. Le differenze di classe sembrano, nel loro caso, inesistenti, e nemmeno le convinzioni di superiorità degli ariani sugli ebrei sembrano incrinare una relazione e un vincolo del tutto esclusivo, senza che ci sia posto per l’ingresso di altri ragazzi . Poi, però, quando Hitler sale al potere e iniziano le prime ostilità razziali, il vento dell’odio finirà per travolgere quella che era stato un grande, sublime legame. Il ragazzino ebreo è inviato dai genitori negli Stati Uniti, nel timore, per nulla infondato, che le cose non possano che peggiorare, mentre il nobile, la cui famiglia e anche lui stesso sono filo nazisti, sparisce semplicemente dalla scena, tanto che Hans se ne ricorderà quasi per caso dopo una trentina di anni, allorché gli arriva una lettera proveniente dal liceo che aveva frequentato, in cui c’è la richiesta di un contributo per la costruzione di un monumento agli studenti scomparsi durante la seconda guerra mondiale e di cui allegano un elenco. Sono tanti, troppi, ma lui è indeciso se leggere temendo di trovare anche il nome di Konradin, poi si decide e...Non intendo andare oltre, lascio che sia il lettore a proseguire, perché ho un nodo alla gola e le lacrime agli occhi.
Uhlman è riuscito a scrivere un gioiellino, con uno stile misurato, mai enfatico, è stato capace di rappresentarci perfettamente la nascita di un’amicizia giovanile, che è in parte di infatuazione. Non ha mai spinto sull’acceleratore della facile commozione, ha tenuto lontana la retorica, è stato spesso di una semplicità disarmante, non disgiunta tuttavia da una capacità di scavare nell’animo dei protagonisti, il tutto supportato da una vena poetica che qua e là traspare.
Imperdibile.

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