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La fattoria del Coup de vague
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Simenon, Georges <1903-1989> - Adelphi edizioni <Milano>

La fattoria del Coup de vague

Adelphi, 2021

Abstract: Ogni mattina, da tutte le case prospicienti la spiaggia denominata, quasi fosse un presagio, Le Coup de Vague (alla lettera: «il colpo d’onda»), avanzano, nella melma e nei banchi di sabbia lasciati dall’oceano che via via si ritira, i carretti dei mitilicoltori che vanno a raccogliere ostriche e cozze. Tra loro, Jean e sua zia Hortense, «coriacea, granitica, solida», quasi fosse «fatta anche lei di calcare». È Hortense, insieme alla sorella Émilie, con la sua «faccia da suora», a mandare avanti la casa e l’azienda. E dalle zie Jean si lascia passivamente coccolare e tiranneggiare: gli va bene così, ha una motocicletta nuova, le partite a biliardo con gli amici e tutte le donne che vuole, perché è un pezzo di marcantonio, con i capelli neri e gli occhi azzurri. Quando però la ragazza che frequenta da alcuni mesi gli annuncia di essere incinta, la monotona serenità della loro vita viene travolta da qualcosa che assomiglia proprio a un’ondata, improvvisa, violenta. A sistemare la faccenda ci pensa, naturalmente, zia Hortense: basta conoscere il medico giusto, e pagare. Ma qualcosa va storto, e Jean è costretto a sposarla, quella Marthe pallida, spenta e sempre più malata, di cui le zie si prendono cura con zelo occhiuto e soffocante...

Moderators: Valentina Tosi

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La fattoria del Coup de Vague, romanzo scritto da Simenon nel 1938, non è un poliziesco, e nemmeno un noir, ma è un ritratto impietoso non solo della provincia francese, ma anche delle tensioni e degli attriti che sorgono, quasi inevitabilmente, in una famiglia. La vicenda si svolge in un villaggio francese caratterizzato dall’attività della miticoltura e spesso all’interno della fattoria del Coup de Vague, il colpo d’onda. C’è un nipote di nome Jean, un ragazzone di bell’aspetto, che non si sa di chi sia figlio, e due zie zitelle, Hortense ed Emilie, estremamente possessive. Fra una raccolta e l’altra di ostriche (riuscitissime le descrizioni al riguardo) Jean, che è di bell’aspetto, come una farfalla coglie dei giovani fiori e tutto procederebbe tranquillamente se non accadesse che una delle ragazze, Marthe, rimane incinta. Ecco l’avvenimento che travolge come un’ondata la vita di questo nucleo familiare, chiuso e quasi inaccessibile. Dal momento in cui il ragazzone comunicherà alle zie l’incidente, cioè l’aver ingravidato una ragazza, nulla sarà più come prima e avverranno una serie di fatti, strettamente concatenati, che riveleranno un mondo di grettezza e di malanimo. Però le carie zie, le megere per gli altri abitanti del villaggio, faranno di tutto per ristabilire la situazione come era sempre stata prima del fatto e poco a poco ci riusciranno.
Come ho detto sopra il romanzo non è un giallo, ma la tensione è ugualmente sempre palpabile, come se da un momento all’altro una situazione, già difficile, dovesse precipitare, mentre emergono conflitti, odi quasi atavici e il tutto mentre matura e si sviluppa un complotto di restaurazione con protagoniste Hortense ed Emilie e figurante, succube, Jean.
La vicenda è squallida e la penna di Simenon riesce a far crescere nella melma, oltre ai mitili, anche le personalità di individui che vogliono che nulla cambi, che il mondo, il loro piccolo mondo, fatto di gesti ripetuti, di possessività nemmeno tanto nascoste, resti sempre quello.
Come al solito la descrizione degli ambienti e delle atmosfere è impeccabile, mentre a volte l’analisi psicologica segue un percorso più accidentato, a volte di grande efficacia, altre invece un po’ monotona. Comunque, nel complesso, La fattoria del Coup de Vague è un buon romanzo.

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