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Storia senza perdono
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Barberis, Walter

Storia senza perdono

Einaudi, 2019

Abstract: La Shoah, lo sterminio degli ebrei d'Europa da parte del nazismo, è una vicenda la cui efferatezza non ha precedenti. Ma per rendere conto di questa tragedia, quanto è importante il ruolo dei testimoni e quanto quello della storiografia? È il tema di questo intenso libro di Walter Barberis. Esso inizia con una frase di Primo Levi: «La memoria è uno strumento meraviglioso, ma fallace», che subito individua l'universo concettuale del libro. Di fronte alla scomparsa, giorno dopo giorno, dei testimoni oculari, di fronte al pericolo di una caduta nell'oblio, si rende necessario un nuovo vaglio delle testimonianze acquisite e dei loro limiti. Ma soprattutto, un ricorso deciso alla storia, disciplina chiave per la trasmissione del sapere e per una solida comprensione di ciò che è stato. Il testo rende conto dei diversi aspetti della ricezione della Shoah, da un iniziale disinteresse e incredulità nei confronti dei sopravvissuti, a una successiva "ipertrofia" della memoria – l'«era del testimone» – fino a non isolati e clamorosi casi di impostura. Si può guardare avanti senza voltarsi indietro? Nel caso della Shoah? Metterci una pietra sopra? Dimenticare, riconciliarsi, perdonare? No.

Moderators: Valentina Tosi

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LICIA TURRINI
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Un libello con una ricca e approfondita parte bibliografica (ca. 20 pagg.) in cui l'autore ripercorre l'eco della Shoah nella storia, dal decennio di silenzio dalla fine della 2^ guerra mondiale, alla svolta del processo ad Adolf Eichmann a Gerusalemme, alle prime coraggiose testimonianze di singoli sopravvissuti, fino alla creazione di una memoria collettiva soltanto in tempi recenti. Un cammino lungo, non privo di falsificazioni, che si è affermato anche grazie a forme espressive e artistiche come il cinema. Una scrittura magistrale, una lettura necessaria con una lezione importantissima: gli individui e le comunità possono (ma forse meglio devono) perdonare per la loro stessa libertà e sopravvivenza all'odio; la Storia invece no, la Storia deve analizzare, deve fare sintesi delle memorie dei singoli testimoni per restituire un quadro d'insieme oggettivo e chiaro, se ancora si vuole credere alla Storia come magistra vitae.

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