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La palude
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La palude

[Milano] : Corbaccio, 2019

Abstract: Ottobre 2017: in una spettrale brughiera nell'Inghilterra del Nord viene ritrovato il corpo di Saskia Morris, una quattordicenne scomparsa l'anno prima a Scarborough, nello Yorkshire. Contemporaneamente un'altra ragazza della stessa età, Amelie Goldsby, è strappata alla morte da uno sconosciuto, che in una notte di tempesta sente le sue urla strazianti provenire dal mare e riesce a trarla in salvo. Anche Amelie era sparita in circostanze misteriose, e ora, sotto shock, dice di essere stata rapita e tenuta segregata da un uomo, ma è incapace di ricordare il minimo dettaglio utile a mettere la polizia sulla pista giusta. Le indagini si concentrano sulla sparizione nel 2013 a Scarborough di un'altra quattordicenne mai più ritrovata, Hannah Caswell. C'è un fil rouge che unisce tre coetanee così diverse tra loro per carattere ed estrazione sociale? Si fa sempre più strada l'idea di un omicida seriale: l'ispettore capo Caleb Hale è al centro di una gogna mediatica in cui ormai si fa riferimento al «killer della brughiera» il quale, indisturbato, sequestra ragazzine inermi. La polizia sembra brancolare nel buio quando, suo malgrado, si trova implicata in quella spirale di violenza anche Kate Linville, sergente investigativo di Scotland Yard, che è a Scarborough per vendere la casa di famiglia e che per una strana combinazione fa conoscenza con i genitori di Amelie. Aiutata dal suo fiuto di poliziotta e di donna, sarà Kate a trovare il bandolo di una matassa dove, a intrecciarsi, sono segreti vergognosi e colpe inconfessabili che riemergono dopo tanti anni...

Moderators: Valentina Tosi

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Quale è quella nazione in cui si aggirano insospettabili serial killer, rapitori di donne e di ragazzine, che poi vengono ritrovate inevitabilmente morte nella brughiera, in un’atmosfera umida e appiccicosa, in cui predominano i toni scuri e in cui il sole sembra capitare lì per caso? E’ ovvio, è la Gran Bretagna, con le sue città popolose, ma anche con le sue lande desolate. Ed è proprio in quello stato che si svolge la trama di La palude, un thriller scritto non da un inglese, come tutto lascerebbe supporre, ma da una tedesca, una narratrice specializzata nel genere.
Dopo più di un mese di assenza forzata dalla lettura per un problema clinico (una cataratta secondaria che mi rendeva estremamente difficoltoso mettere a fuoco quanto scritto a stampa su una pagina) ho voluto ricominciare con qualcosa di non impegnativo e appunto La palude si è dimostrata una scelta azzeccata, perché è uno di quei romanzi da leggere lasciandosi andare, senza porsi particolari problemi, ma facendosi avvincere da una trama un po’ lenta nella prima parte, ma poi sempre più coinvolgente. Si inizia con il ritrovamento in una livida brughiera nell’ottobre del 2017 del corpo di Saskia Morris, una ragazzina di quindici anni scomparsa l’anno prima a Scarborough, nello Yorkshire. La vittima non ha subito violenze sessuali e non risulta nemmeno che sia stata assassinata con un’azione violenta, perché è semplicemente, e terribilmente, morta di fame e di sete. Poi scompaiono altre tre ragazze, ma una è ritrovata viva, essendo riuscita a sfuggire a chi l’ha rapita, il che dovrebbe risolvere il problema di trovare il maniaco, ma, per effetto dello choc, la fanciulla non ricorda nulla dei tremendi giorni della sua segregazione.
Nel timore di svelare troppo e quindi di togliere il piacere della lettura ad altri non vado oltre, anche se posso anticipare che, come si conviene in opere del genere, alla fine il bene trionferà sul male, e lo farà non con improvvisazioni, ma seguendo un percorso strettamente logico che porterà il lettore a una soluzione del tutto plausibile. Anche in questo caso c’è un agente di polizia, addirittura di Scotland Yard, Kate Linville, in paese per seguire la vendita della sua vecchia casa che, spacciandosi per giornalista, indaga, pervenendo alla conclusione. L’atmosfera è molto ben realizzata e anche i personaggi sono delineati con attenzione e con la caratteristica che nessuno è in verità quel che sembra, a cominciare appunto da Kate, poliziotta e non giornalista. Il ritmo, blando nella prima parte, assume un’intensità crescente e contribuisce non poco al desiderio del lettore di sapere chi è il serial killer, circostanza che, dato il genere, dovrebbe essere indispensabile, anche se non sempre scontata.
A me è piaciuto, mi ha consentito di trascorrere alcune ore con un crescente appagamento, e quindi credo proprio che la lettura sia consigliabile.

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