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Km 123
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Camilleri, Andrea <1925-2019>

Km 123

Mondadori, 2019

Abstract: Tutto inizia con un cellulare spento. A telefonare è Ester, a non rispondere è Giulio, finito in ospedale a causa di un brutto tamponamento sulla via Aurelia. A riaccendere il telefonino, invece, è Giuditta, la moglie di Giulio, che ovviamente di Ester non sa nulla. Potrebbe essere l’inizio di una commedia rosa, ma il colore di questa storia è decisamente un altro: un testimone, infatti, sostiene che quello di Giulio non sia stato un incidente, ma un tentato omicidio, e la pratica passa dagli uffici dell’assicurazione a quelli del commissariato.

Moderators: Valentina Tosi

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Con Km. 123 ho ritratto l’impressione che si sia grattato sul fondo del barile, perché la feconda capacità creativa di Camilleri ha necessariamente un limite. Anche in questo caso si tratta di un giallo, per quanto atipico, ma che presenta a sprazzi le ben note caratteristiche dell’autore, capace di inserire un sottofondo di ironia di fronte a vicende che sono indubbiamente tragiche. E per non smentirsi Camilleri ha imbastito con Km. 123 una intricata storia di corna e controcorna, aspetto che prevale sulla vicenda poliziesca determinando gli accadimenti delittuosi. Pare proprio che a quel chilometraggio dell’arteria che porta da Roma al nord accadano cose strane, come che un’auto di grossa cilindrata speroni volontariamente una piccola Panda, facendola volare giù dalla scarpata e provocando gravi ferite al conducente. Alcuni giorni dopo però, sempre allo stesso chilometraggio e in fondo alla scarpata, viene ritrovato un SUV con a bordo il cadavere di una donna, una disgrazia che può far pensare a un incidente o, alla luce dei personaggi interessati, a un suicidio. Non aggiungo altro della trama, in verità un po’ intricata, per non togliere quel poco di suspense offerta dal romanzo, in cui abbondano i dialoghi, anche un po’ troppo. Km. 123 è indubbiamente un’opera minore di Camilleri, sia come struttura, un po’ debole, che come esposizione, esclusivamente in italiano, ma povera di descrizioni. Nonostante ciò, vuoi perché si sa chi è l’autore, vuoi perché la lettura è piuttosto scorrevole, Km. 123, che non è certamente un capolavoro, risulta un romanzo tutto sommato accettabile, anche perché saggiamente breve in presenza di una struttura non tanto solida.
Qualcuno potrebbe definirlo senza infamia e senza lode e probabilmente avrebbe ragione, ma io non intendo infierire, data la caratura dell’autore, e mi limito a definirlo un libro discreto, sicuramente leggibile, adatto a trascorrere senza pensieri qualche ora, e nulla di più.
A completare le 138 pagine del romanzo è riportato un intervento di Camilleri al convegno “ Scrittori e critici a confronto”, tenutosi all’Università di Roma Tre il 24-25 marzo 2003 e avente per oggetto una breve storia del romanzo giallo in Italia. E’ una lettura che si potrebbe definire interessante, se il brano non avesse il difetto di restare in superficie, di non approfondire, insomma con un impegno che sembra limitato anche il risultato è necessariamente modesto.

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