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Milano : Mondadori, 2016
Abstract: Per cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni Fiorentino Ariza ha perseverato nel suo amore per Fermina Daza, la più bella ragazza dei Caraibi, senza mai vacillare davanti a nulla, resistendo alle minacce del padre di lei e senza perdere le speranze neppure di fronte al matrimonio d'amore di Fermina con il dottor Urbino. Un eterno incrollabile sentimento che Fiorentino continua a nutrire contro ogni possibilità fino all'inattesa, quasi incredibile, felice conclusione. Una storia d'amore e di speranza con la quale, per una volta, Gabriel García Márquez abbandona la sua abituale inquietudine e il suo continuo impegno di denuncia sociale per raccontare un'epopea di passione e di ottimismo. Un romanzo atipico da cui emergono il gusto intenso per una narrazione corposa e fiabesca, le colorate descrizioni dell'assolato Caribe e della sua gente. Un affresco nel quale, non senza ironia, si dipana mezzo secolo di storia, di vita, di mode e abitudini, aggiungendo una nuova folla di protagonisti a una tra le più straordinarie gallerie di personaggi della letteratura contemporanea.
Moderators: Valentina Tosi
15 ottobre 2020 alle 17:20
L’amore ai tempi del colera narra di una tormentata storia d’amore, in cui la fedeltà e la pazienza di un uomo, Florentino Ariza, ha indubbiamente dell’inverosimile, ma se si considera la personalità dell’individuo, la sua passione che gli consente di vivere per quanto inappagata, il suo romanticismo in cui sofferenza e felicità si incrociano e sono indispensabili luna all’altra, si può comprendere come nulla sia impossibile quando ci sono in gioco dei sentimenti che travalicano qualsiasi logica. Il suo desiderio è per Fermina Daza, figlia di una famiglia assai ricca e che desidera per lei un matrimonio molto più di prestigio di quello che invece potrebbe contrarre con un figlio del popolo. Lei è lusingata dalle attenzioni del giovane, ma forse il sentimento che prova non è amore, ma compiacimento, così che, senza che vi sia una vera e propria attrazione, sposa il Dott. Urbino, un partito d’oro, un medico, l’uomo più in vista e stimato della città. Mentre poco a poco lei finirà con l’apprezzare il marito, il giovane Florentico, che si è proposto di fare una scalata sociale per assicurare a Fermina quell’agiatezza e quel livello a cui è abituata, non demorde, se ne sta in disparte, sembra quasi rassegnato, ma il suo proposito di poter un giorno unirsi alla donna dei suoi sogni resta inalterato e arriva perfino a consumare amori carnali usando tutte le cautele possibili perché lei non ne venga a conoscenza, tanto che con il tempo, quando la sua carriera nell’azienda dello zio lo porterà molto in alto, la gente penserà di lui come di un invertito o addirittura di un pederasta. La morte improvvisa che coglie il dottor Urbino, quando lui e la moglie Fermina sono ormai avanti con gli anni, consente a Florentino di concretizzare infine il suo sogno.
Non è mia abitudine raccontare la trama dei libri che leggo, ma in questo caso ho dovuto tracciarla, sia pure nelle sue linee generali, perché il romanzo di Marquez, pur presentando una storia avvincente, ha pregi che vanno ben oltre e risiedono nella straordinaria capacità dell’autore di rendere plausibile una storia che ha dell’inverosimile, destreggiandosi abilmente fra due vite che sono necessariamente diverse e che sembrano procedere indipendenti l’una dall’altra, con le descrizioni puntuali delle atmosfere, dei paesaggi, dei protagonisti di una repubblica sudamericana che vede ogni tanto scoppiare guerre locali e in cui quasi endemico è il colera, con ricorrenti epidemie. Mi soffermo in particolare su un aspetto importantissimo relativo alla capacità di dare credibilità alla vicenda, un risultato ottenuto con una strategia narrativa in cui al centro dell’attenzione ci sono i sentimenti e fra questi l’amore, per il quale nulla è impossibile; inoltre i molti personaggi femminili sono perfettamente funzionali allo scopo, sono madri premurose per Florentino che arriva alla vecchiaia quasi senza accorgersene e che appunto in età avanzata riuscirà a concretizzare quell’amore con Fermina che è stato il fine della sua vita. Sono pagine di grande dolcezza, in cui non sarebbe stato difficile cadere nel ridicolo senza la sensibilità di Marquez che riesce perfino a rendere commovente un amplesso fra due individui che ormai sono nell’inverno della loro esistenza.
Mi è piaciuto molto, l’ho letto con un interesse via via crescente e alla fine ho provato un concreto appagamento, ho gioito nel vedere come l’amore, quello vero, non abbia età.
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